Luca Casali, cantautore riminese, dopo numerose esperienze in band della zona, nel 2004 si trasferisce per qualche anno in Australia e poi Nuova Zelanda: una scelta che cambierà radicalmente la sua vita e la sua musica.
Oltre dieci anni dopo, con l’aiuto di The Roots Band, arriva Time To Smile, che comprende un forte amore per il blues e per la chitarra Weissenborn (nata in America negli anni ‘20, con cassa piccola e manico quadrato e vuoto, e dalla voce melodiosa).
Si parte, appunto, su sonorità blues con True Song, in cui dominano gli strumenti a corda, per un pezzo adatto a pianure assolate con cespugli che rotolano in lontananza.
La voce graffiante contribuisce a dare qualche connotato abrasivo anche a canzoni tutto sommato divertenti come Over the Sea. Atmosfere più intime e armonica a bocca da cowboy intorno al fuoco per Like a Breath, in cui il cantato si abbassa a sussurro.
Niente sussurri per Found Out the Way, che invece introduce percussioni ed elettricità senza rinunciare a un mood blues, però un po’ più urbano e meno ricco di polvere del deserto.
Intro molto moderata per Time to Smile, che poi acquista ritmo e gusto. Un po’ di honky tonk e ancora armonica a bocca per And Nothing More, canzone da viaggio, ma non necessariamente su mezzi a motore.
Ritmi più contenuti per Siren, e ancora più moderati per Without Shoes, altra ballad sommessa. Si chiude con Spring Time, che parte con un excursus acustico, salvo poi alzare ritmi e toni a metà canzone.
Pur evidenziando una pronuncia inglese particolare (forse figlia del decennio oceanico), Casali e la sua band mettono insieme una collezione di canzoni originale e piuttosto colorata, per un album di buon impatto.