Domenico Sterrantino, detto Mimì, scrive canzoni: di solito con un certo costrutto. Ne è prova Un lupo sul divano, disco uscito di recente e immerso nella musica anglosassone ma con testi piuttosto ispirati al Paese d’origine della famiglia Sterrantino, che pure è nato in Svezia da padre italiano e madre svedese.
Si parte con Ringrazio l’altitudine, una canzone guerrigliera sia per il testo, sia per l’atteggiamento complessivo della musica, baldanzosa e con marcati echi western.
Lo scorpione presenta un quadro più tranquillo e si bagna di blues elettrico con giudizio, presentando comunque un testo non del tutto lineare.
L’abbandonata è un duetto rock’n’roll che illustra un curioso rapporto di coppia. Molto più tranquilla Comodo, che utilizza anche gli archi per far crescere l’impatto emotivo del brano.
Lo Snoopy si caratterizza per un’aria piuttosto divertita e giocosa, sempre senza rinunciare a raccontare storie. Le idee sottese alla title track Un lupo sul divano sono orientate a un folk-country ben eseguito.
Fiesta piuttosto consistente in Uno dei tanti, con influssi tex mex, e un cantato piuttosto serrato. Il sentiero rispolvera gli archi, ma il brano rimane incisivo e passo sostenuto. Sa di antico La dignità, che parla di falegnami ma che torna anche a raccontare di ribellioni.
Si chiude con l’invettiva ilare di Caro DJ, a sottilnearne la dicotomia con i “veri” musicisti, anche dal punto di vista della paga, spesso.
Le atmosfere da frontiera ( più vicine a Sergio Leone che a Cormac McCarthy) e una certa libertà di scrittura fanno di Sterrantino una voce originale e autentica.
Il disco dimostra come si possa contare anche su di lui nel percorso di rinnovamento della figura del cantautore in Italia, viste che le sue influenze internazionali non lo portano comunque troppo lontano dai confini della patria (o di quel che ne rimane).
