Unibrido è un duo abruzzese composto da Carlo (House Of Sound, Not Found) e Marvin (The Little House Blues Band, The Blues Stalkers, The Bluesness, No Panik Music, Not Found). Costretti a lavorare in fabbrica per comprarsi gli strumenti e sopravvivere, nel 2018 uniscono idee e affinità per dare vita a un progetto musicale.
Grazie alla collaborazione di Luigi Caprara del Lunchbox Studio registrano i primi brani del loro album d’esordio P.I.G.S., un personalissimo spaccato sulla società contemporanea, violenta, nichilista e coloratissima.
Unibrido traccia per traccia
Si parte da Mercurio, che incrocia attualità e sonorità rock anche piuttosto consistenti, con qualche traccia 90s ma anche una certa continguità con il presente.
La title track P.I.G.S. Insiste sulla stessa strada e anzi fa anche qualche passo in avanti su un percorso sonoro molto muscolare, con un recitato apocalittico nel mezzo.
Tamburi di guerra quelli che aprono Non c’è più tempo, singolo diretto e molto garage.
Sensazioni più profonde e cupe quelle che regala Prostituzione, che ha echi quasi metal.
Con Speculazione trascendente siamo a metà fra l’intermezzo strumentale e il divertissement rock-blues.
Spirito meno divertito e più meditativo quello che anima Labirinti, basata su un giro insistito e su risonanze molto 70s.
Segnali parla di conigli impazziti e senso del dovere, e si scopre attenta alle sottigliezze, almeno finché non arriva l’esplosione.
Dimostrazioni di potenza crescente quelle nascoste fra gli echi di Rumore freddo, che poi tracima pesante in un tramonto elettrico piuttosto furente.
Disco robusto e consistente quello degli Unibrido, che oscillano tra rock classico e alternativo inserendo elementi funzionali a un progetto complessivo interessante e molto fluido.
Sapevo che prima o poi l’avresti fatto Ca…non ho mai smesso di crederci! Spaccate! !..!