Si intitola Notturno il nuovo disco degli Studio Murena, sempre più una realtà molto concreta della musica indipendente italiana. Iniziato a Roaschia, in Piemonte, durante un ritiro duratotre giorni nell’estate del 2023, il disco è stato raffinato e completato nel corso del 2024, con la supervisione di Tommaso Colliva, già al lavoro sul precedente WadiruM.
Studio Murena traccia per traccia
Il disco si apre con atmosfere, giustamente, notturne: Another Day with Another Sun racconta di un viaggio in bus tra una data e l’altra, mentre le sonorità si espandono in libertà, e le parole prendono direzioni piuttosto precise, con spigoli appuntiti.
Si viaggia (citando il Monferrato ma anche Milano) anche in Baba Jaga: ma qui le atmosfere sono un po’ più malevole. Il vestito della strega dell’Oriente abbraccia e oscura, mentre la voce si trasforma e segue incubi diversi.
Nostalgia conta sul contributo di Fabrizio Bosso per seguire linee mutevoli e immergersi in idee sempre più jazz, sempre più hip hop, per estremizzare le posizioni e tuffarsi a tutta velocità dentro le sensazioni.
C’è invece Willie Peyote a dialogare e a mostrare il suo lato più introspettivo all’interno di un Tunnel che porta sempre più giù, senza sbocchi apparenti. Il dialogo si fa sempre più fitto, tra una sigaretta e l’altra, a raccontarsi consapevolezze che però non sembrano migliorare la situazione.
Un paio di minuti di Vienna funzionano da interludio malinconico, prima di accelerare e passare a un brano costruito e strutturato a più livelli, tra una citazione di Battiato e molti sogni che sembrano guizzare via in tutte le direzioni.
Un curioso dialogo sta alla base di Tre porte di paura, che poi sfocia in narrazioni oniriche che sanno di sfogo e di incubo. Ecco poi Oscar Kokoschka, con Riccardo Sala, a viaggiare su un mondo che sta morendo, ma a grande velocità e a energia piena, mentre il sax dardeggia in sottofondo.
Rodrigo d’Erasmo partecipa a Vai Via, a parlare della vita, delle sue emozioni e dei suoi inciampi, con qualche istinto melodico che prende spazio. Si parla di botte e si aumenta leggermente l’aggressività in Fuori luogo, che vede la presenza di Mezzosangue, con il pianoforte che scivola alle spalle.
Si chiude con Jazzhighlanders, scelta come singolo d’apertura del disco, forte di un flusso di coscienza che porta da Milano al resto del mondo, in un pezzo veloce e bruciante.
Terzo disco e terza sorpresa per gli Studio Murena, che stanno affinando sempre più le proprie formule. Qui ci sono molte collaborazioni eccellenti, ognuna delle quali aggiunge un pezzetto a un mosaico sempre più plastico, sempre più ricco di dettagli.
Nel dualismo jazz/hip hop, se lo vogliamo vedere così, qui prevale il secondo, ma le virtù del gruppo risiedono nel far convivere in perfetta armonia tutte le proprie tendenze, assecondandole e non frenandole, e ottenendo sempre il meglio da tutti i molti mondi sonori che visitano.