Brucherò nei pascoli, “Call Me Resurging”: la recensione

Call Me Resurging è il nuovo ep dei Brucherò nei pascoli, in uscita per Woodworm. “Gli androidi sognano musica elettronica?” da questo interrogativo che effettua una parafrasi di Philip K. Dick e del titolo del romanzo da cui è stato tratto Blade Runner nasce Call Me Resurging, sei tracce per esplorare il cambiamento che l’intelligenza artificiale sta inevitabilmente generando nella musica ma anche nella vita di tutti noi.

I Brucherò nei pascoli indagano i sentimenti più intimi dei robot, come quelli più violenti che rimangono soffocati sotto le loro maschere di lattice, incapaci di arrivare in superficie.

Il concept creativo del progetto nasce dall’incontro con Sophia the Robot, l’androide sociale – sviluppato dalla Hanson Robotics -, che ha fatto il giro del web per il suo aspetto realistico e la capacità di interagire con le persone usando espressioni facciali e intelligenza artificiale, simbolo dell’evoluzione dell’AI e della robotica sociale. Durante una videochiamata, durata 5 ore, ha preso vita sia il titolo dell’album proposto da Sophia, che la prima traccia dell’EP.

L’AI non è utilizzato come un semplice strumento ma come una risorsa e i Brucherò nei pascoli sono la prima band ad avere collaborato con un androide per la realizzazione di un disco. 

Brucherò nei pascoli traccia per traccia

La voce di Sophia the Robot ci introduce al disco con Sophia, nome di donna ma anche dea della saggezza. E quella che Sophia mette in sequenza è la descrizione di un mondo possibile e piuttosto dettagliato.

Poi si parte per le vertiginose corse di Slavebot, un robot schiavo che si muove su dinamiche dance molto accelerate. Più profonde e inquiete le questioni che 404 porta in superficie. Il brano si alimenta di percussioni pesanti e di una vitalità piuttosto violenta.

Un po’ più giocoso, per quanto molto ritmato, anche il percorso di Handshake, con Alyce Bio, che celebra una sorta di rincorsa infinita.

Ci sono molti sospiri all’interno di Chrome Blood, con Deriansky, che utilizza stratificazioni vocali come strumentazione aggiuntiva. Battiti molto accelerati e una certa ansia percorrono Human.exe, che chiude il disco in modo altrettanto vertiginoso, ma anche con qualche istinto di liberazione che si apre qui e là.

Come per tutte le innovazioni tecnologiche, arriverà un momento in cui si potrà e dovrà guardare all’AI con una certa comprensione del fenomeno e senza pregiudizi. E scopriremo che è uno strumento come gli altri, che si può utilizzare bene o male, e che non tutti sono in grado di utilizzarlo in modo creativo.

I Brucherò nei pascoli decisamente sono in grado, e mettono insieme non soltanto un ep ma un concetto e un progetto che dialoga con e a proposito dei robot, per raffigurare un futuro che in realtà è già molto presente.

Genere musicale: dance, elettronica

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Pagina Instagram Brucherò nei pascoli

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