Fuori dal 11 luglio l’omonimo ep dei Laica Luna. Cinque canzoni rock che spaziano tra psichedelico, grunge e alternative. Ogni brano ha un suo modo di raccontare la vita e il mondo che ci circonda.
L’ep Laica Luna raccoglie cinque canzoni che esplorano l’atmosfera che ci circonda cercando simultaneamente di essere immersi nelle cose e avere il distacco che ci consenta di capire il nostro rapporto con esse. Essere Laici ma al contempo vivere intensamente. Cinque canzoni da intendere come intuizioni che facciano risuonare qualcosa dentro ognuno di noi. Risonanze probabilmente diverse per ognuno di noi.
Laica Luna traccia per traccia
L’ep si apre con Fascino austero, che parla di falsi profeti e che fa riferimento anche alla legge Basaglia che liberò moltissime persone dalle catene degli ospedali psichiatrici. Il sound è rock e piuttosto cupo, sorretto da una sezione ritmica regolare e molto presente.
Ci si sposta poi seguendo la Stella polare, che cerca di decifrare codici, mentre i suoni della chitarra sospingono in avanti il brano, con una certa atmosfera 90s.
Si transita poi attraverso il Martirio, per un pezzo che parte ribollente e sotterraneo, con la chitarra che disegna suoni inquieti. Una canzone semplice è un curioso caso di canzone che nega se stessa: l’esigenza di leggerezza subisce un diniego, in un pezzo che corre veloce e con una certa tensione.
Fascino austero chiude anche il disco con una vocalità corale che, spiega la band, nasce nelle osmize/osmice del carso triestino: da brano rock alternative si trasforma quasi in canto popolare da osteria, senza perdere per questo la propria forza interna.
Una prova energica e molto interessante quella dei Laica Luna, che in questi brani concentrano buone dosi di forza e di creatività.
