Cose in cui non ci sei più è il nuovo lp dei Limonov, una distopia emotiva ambientata in un tempo non identificabile, popolata da ricordi amari e reminiscenze dolorose. Nati da un approccio elettronico alternativo e punteggiati da suggestioni noise e industrial, i brani ricostruiscono i contorni frastagliati di una realtà decadente. Dai ricordi d’infanzia (Il primo cane) ai rapporti umani (Cose in cui non ci sei più), tutto diventa incubo (Il giorno e l’ora), lasciando l’impressione di un mondo che si sgretola sotto i nostri occhi.
Limonov traccia per traccia
Si parte da un’Intro frastagliata e un po’ noise, in cui una voce calma si stende su orizzonti inquieti. Ecco poi Il primo cane, che ha ritmi rapidi e un respiro internazionale quasi dance, per un avvio molto appassionato dell’album.
Un salto dalle Twin Towers apre il discorso lento di Camere a gas. Il pezzo procede con apparente tranquillità, come ignorando le numerose dissonanze stridenti del testo.
Procede dritta e veloce Cattedrale, con un titolo che fa pensare a Carver e sensazioni claustrofobiche che si propagano durante tutto il percorso. Le parole raccontano di una sensazione di smarrimento diffuso, rafforzata dalla coda strumentale del brano.
Risonanze tra new wave e shoegaze per l’apertura de Il giorno e l’ora, che sembra affrontare un momento particolarmente doloroso, probabilmente di lutto, ora pronunciato a mezza bocca, ora più struggente.
Più minimale l’approccio di Cose in cui non ci sei più, title track ricca di spaesamento, anche se poi parte un ritmo più determinato che convoglia le sensazioni come su un treno in corsa.
Un conteggio caratterizza l’intermezzo Challenger, prima che Tutto si stacca dal muro chiuda il disco, ma anche il cerchio concettuale, in qualche modo. C’è una sensazione di sollievo, per certi versi, trasmessa da una canzone molto morbida, che tuttavia chiede di rimanere a chi probabilmente non c’è più.
I Limonov trasmettono il proprio disagio attraverso otto tracce molto fluide ma anche molto comunicative. E ciò che comunicano è un malessere ora più diffuso, ora meglio centrato. Con ritmi, suoni, idee particolarmente lucide ed efficaci, per un lavoro intenso che sa di contemporaneo.
Genere musicale: alternative
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