Gli Sportivi esistono dal 2009 e hanno una vasta esperienza dal vivo, che comprende lo Sziget 2013. Il duo, formato da Lorenzo Petri e Nicola Zanetti, torna a pubblicare un album, quattro anni dopo Black Sheep. Si tratta di Fuzz Days, rumorosa raccolta di undici brani suonati “come una volta”, con potenti influssi dal rock’n’roll che fu, con influssi blues e funk.
Gli Sportivi traccia per traccia
Dopo un’introduttiva e strumentale Crazy Cow si passa alla rapida e incisiva Like Before, influenzata dal funk e dagli anni Settanta, ma rock in modo robusto. Piuttosto urlata e gonfia di elettricità Henry Miller (The Serial Killer), costruita su dinamiche hard rock/stoner. Diamond abbassa i toni e permette ad atmosfere più calme di salire fino in superficie.
Si inserisce poi a cuneo Apocalypse Tomorrow, altro strumentale robusto e potente, cui fanno seguito le risate sgangherate di The Mad Chopper, inseguimento sulle strade del poliziesco d’altri tempi. Sonic Day riporta il drumming al centro e la voce a restituire un filo logico. Time to Say Goodbye è un potente blues da due minuti e mezzo, in grado di portare alla memoria certe fasi degli White Stripes.
Candy Apple Dream addolcisce leggermente il discorso, senza perdere in spinta o in elettricità. Ritmi tutto sommato tranquilli e molto feedback, con qualche svolazzo curioso, all’interno di Sitting by the River, che accompagna verso la fine dell’album. Fine che arriva, in modo appropriato, con It’s All Over, altro blues che alza gli scudi fin dalle prime battute e che regala passaggi di chitarra notevoli.
Disco potente e veloce, quello degli Sportivi, che accetta le influenze, le plasma e passa al livello successivo. I brani contenuti in Fuzz Days mostrano passione, perizia e poca voglia di perdersi in complicazioni.
