Si chiama Nerves il nuovo disco di The Sinatra’s: secondo disco viscerale e stampato soltanto in vinile per la band, che presenta stasera ufficialmente il disco al Circolone di Legnano (Milano). Abbiamo rivolto qualche domanda alla band.
Cominciamo dal titolo, che poi rappresenta anche la sostanza del disco: da dove nascono questi “Nerves”?
Diciamo che il titolo del disco nasce nel modo più semplice che ci possa aspettare, infatti il termine “Nerves” è nato proprio nel momento della composizione dei brani in cui ci siamo trovati a scrivere alcuni riff che ci trasmettevano un senso di nervi tesi. E’ stata proprio da quella sensazione che scherzosamente ci siamo guardati e ci siamo detti: ” be’ potremmo chiamarlo “Nervi”. Ciò che è successo dopo è che lo scherzo si è trasformato nel nome ufficiale del nuovo disco ;)
Mi sembra ci sia una certa enfasi sulla scelta di un’etica DIY che vi ha portato non soltanto ad autoprodurre il disco ma anche a registrare “in casa” quasi tutto. Da cosa nasce questa scelta di autonomia totale?
Immagino che una prima impressione possa essere quella dettata dal risparmio economico :) ma non è cosi. Eravamo fermi da un paio d’anni e il rimetterci in gioco ha scaturito dentro di noi un’ottima energia che dava sfogo creativo a quelli che sono i brani del disco. L’entusiasmo e la genuinità con cui proseguiva il lavoro ci ha portato a prendere la decisione di produrre il nuovo album in maniera diversa.
L’idea è stata quella di registrare le batterie in studio e chitarre, bassi e voci a casa di Nebu (chitarrista) per poi fare i mix e master in studio. Tutto questo entusiasmo è sfociato poi in un prodotto che abbiamo voluto condividere pienamente con la gente a tal punto da metterlo in free download per sempre.
Quali sono state le difficoltà maggiori che avete incontrato nel realizzare il disco, se ci sono state?
Le difficoltà ci sono state eccome anche perché Nebu che non fa il fonico da studio nella vita si è improvvisato tale studiando il più possibile nel tempo che aveva a disposizione per riuscire a dare il meglio. Il primo punto di domanda era come riuscire a registrare con i nostri amplificatori valvolari senza essere lapidati dal vicinato.
E’ cosi che abbiamo costruito una Isobox insonorizzata che potesse contenere le casse e che ci desse la possibilità di registrare con i giusti volumi fino a tarda notte. Il secondo punto di domanda era come riuscire a ottenere il nostro suono e li diciamo che a furia di fare test su test siamo arrivati a ottenere la pasta sonora che più rispecchiasse il nostro stile. In mezzo a tutte le difficoltà l’autoproduzione ci ha permesso di capire con tutta calma quello che volevamo raggiungere, sia in termini di suono che in termini di brani e arrangiamenti.
Perche la cover di “Helter Skelter”?
Abbiamo scelto la cover di Helter Skelter perché nella potenza e semplicità della versione originale abbiamo individuato un ampio spettro d’azione per riarrangiarla nel nostro stile. Speriamo che siano soddisfatti anche i fan dei Beatles eheh.
Potete raccontare la strumentazione principale che avete utilizzato per suonare in questo disco?
Allora le batterie sono state registate con una meravigliosa Dw Collector nel bellissimo studio ” La Sauna” dal mitico Andrea Cajelli, per le chitarre abbiamo usato una cassa due coni Engl e una testata VHT pit bull 100 mentre i bassi testata e cassa TC elettronic e per la voce abbiamo usato il Rode NT1-A.
Potete descrivere i vostri concerti? Quali saranno le prossime date che vi vedranno coinvolti?
I nostri concerti li viviamo in maniera molto energica . Prevale un attitudine hardcore sul palco dove cerchiamo di trasmette sia energia sonora sia fisica. Insomma l’adrenalina non manca.
Per quanto riguarda i live questo sabato 26 novembre saremo al Circolone di Legnano mentre a seguire il 2 dicembre al Km33 di Trezzo sull’Adda, il 30 Dicembre al Joe Koala di Osio Sopra, il 13 Gennaio alle Officine Sonore a Vercelli, il 3 febbraio al Gagarin di Busto Arsizio, il 18 febbraio al Bahnoff di Mantegnana, l ’11 Marzo al Rock n roll di Rho e l’8 Aprile al Babilonia di Cervo.
Chi è o chi sono gli artisti indipendenti italiani che stimate di più in questo momento e perché?
Potremmo citartene alcuni che meritano come i There will be blood, Devotion, Koen, Electric Ballroom, About wayne e i Lags, tutte band che si distinguono sia per bravura sia per attitudine e devozione alla musica.
Potete indicare tre brani, italiani o stranieri, che vi hanno influenzato particolarmente?
Questa è una domanda molto difficile perché riassumere tutto in tre brani è un po’ complicato, ma ti diremo quelli che ci vengono in mente in questo istante :
– Feed the rhino – Deny and Offend
– Refused – Coup d’etat
– Filter – welcome to the fold