Ali + The Stolen Boy, “Garçon Raté”: recensione e streaming

ali + the stolen boy

Garçon Raté è il nuovo disco di Ali + The Stolen Boy. Alix si trasferisce a Parigi in giovane età, e studia letteratura, arti visive, recitazione e danza. Vive a Montmartre in un minuscolo appartamento, alternando mille lavori, mentre esplora lo stretto legame tra musica e performance. Parigi non è una semplice casa: diventa un luogo dove si intrecciano ricerche artistiche, personali e politiche.

Tra Lisbona e Londra, scrive canzoni in portoghese, italiano e inglese, canta nei bar e collabora con altrə artistiə. La scena culturale underground londinese, attirano Alix in UK, creando un legame forte con Londra. Attraverso i suoi numerosi soggiorni e progetti, Londra continua a influenzare il lavoro di Alix oggi. Ma è a Parigi che Alix torna sempre. 

Dopo aver scritto e suonato per diversi progetti tra musica e performance art, è nel 2020 che Alix decide di creare il suo primo progetto solista. La pandemia lə costringe a ripensare tutto, nascono altre canzoni e suoni e nel 2021 debutta con Ali + The Stolen Boy. Con il suo primo singolo Uranus, Alix crea una fusione di francese e italiano, in omaggio alle sue origini italiane, in un brano epico e malinconico, un inno alla resistenza dei corpi e delle identità marginalizzate. In un mix di suoni electro e art rock, la firma della sua voce si impone, quasi come un’eco cosmica che cerca di assemblare i frammenti della sua storia.

Sempre nel 2021, Alix fonda con Patsy Clark Divergence Studio, studio creativo e laboratorio di produzione tra musica e moda, che diventa la sede di tutta la sua produzione visiva e di immagine. Una casa tra Parigi e Milano, aperta alla collaborazione con altrə artistə. A novembre 2021, Ali + The Stolen Boy è il secondo dei sei progetti selezionati in tutto il mondo da Mission Diversity, un programma di Music Innovation Hub, Key Change e PRS Foundation, supportato da YouTube e UN SDG Action Campaign, dedicato alla rappresentazione e valorizzazione delle minoranze di genere all’interno dell’industria musicale. Il programma sostiene il suo EP di debutto, “Garçon Raté”, in uscita a giugno 2022, accompagnato da un documentario sull’artista e il suo progetto.

Dopo aver girato il suo primo video a Milano, e il suo secondo – Errore del sistema – a Londra, è a Parigi che questo viaggio ritorna, con un nuovo video girato nella capitale. È qui che i fili della sua storia personale e artistica si incrociano e danno vita a Garçon Raté. Alix si nutre di tutti i suoni che ha incontrato nei suoi viaggi, con un EP pieno di influenze diverse. Dall’hip hop alla chanson française, dalla musica popolare pugliese all’electro, il suo primo EP è un manifesto della fluidità che attraversa la sua identità e la sua musica. 

Musicista autodidatta, Alix scrive, compone, canta e co-produce i suoi brani. Garçon Raté è il suo primo ep, e, oltre al francese – la sua lingua preferita per scrivere – include due tracce in italiano, e due pezzi strumentali. Il tutto arrangiato e prodotto con Livia Phoebé all’arpa, Martin Nicastro ai violini, Chiary No al flauto e Omar Gabriel Delnevo alle tastiere. Tutte le tracce sono prodotte da Giuliano Pascoe, produttore con il quale stabilisce una stretta collaborazione.

Tra le sue influenze più importanti troviamo Stromaé, St. Vincent, Arca, Pomme, così come le cantanti popolari Rosa Balistreri e Violeta Parra e la voce di Nina Simone.

Ali + The Stolen Boy traccia per traccia

La partenza è ieratica, con qualche evidente influsso orientale: mondo un po’ favolistico e sicuramente evocativo quello che si dipinge in Mater Profana, che apre il disco.

La title track Garçon Raté arriva subito dopo a portare un po’ di concretezza, con rime fitte, ma senza portare via né l’epica, né il dolore.

Lavora più nei sotterranei Disparu, che si connette a battiti che sanno di tribale e di rituale. Sorprende un inciso particolarmente melodico, seguito però da pazzie sonore sintetiche.

Dopo il rapido intermezzo di 48.8874445 2.4008751 (rapido da ascoltare, meno da trascriverne qui il titolo) ecco il primo brano in italiano: Uranus parte piano e molto “cantata”, con accento marcato sulla melodia, ma che attraversa fasi diverse, più concitate e con il ritmo che prende la prima fila, per poi lasciare andare.

E’ in italiano anche Errore del sistema, che racconta di tappeti armeni e inserisce altre cantiche orientali, raccontando episodi inquieti, mentre scivola danzando, tutt’intorno alla stanza. Finale particolarmente sognante.

Altre coordinate quelle di 48.88673 2.33661, su suoni particolarmente morbidi. L’album si chiude con altre dolcezze: quelle di Lia X, quasi una ninna nanna finale, capace di salire gradualmente di tono.

Progetto interessante prima di tutto per la mescolanza che ne traspare, quello di Ali + The Stolen Boy. Ma è tutt’altro che una mescolanza fine a se stessa: al contrario la forza del progetto risiede proprio nell’abilità di rimestare tra le varie influenze che pescano dal Mediterraneo ma vanno anche molto al di là.

Genere musicale: pop

Pagina Instagram Ali + The Stolen Boy

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