L’album d’esordio della cantautrice ferrarese Arianna Poli si chiama Ruggine, pubblicato per l’etichetta Sonika Recordings.
Così la biografia nel comunicato: “Arianna Poli nasce un mercoledì di fine secolo e il papà le dice che magari un giorno farà l’attrice. Lei, invece, canta sempre ai concerti di Natale a scuola e mette cover su youtube registrate in camera sua.
Dopo qualche anno di esperienza in un gruppo alternative rock, nel luglio 2017 inizia a esibirsi da sola, con la sua chitarra, in giro per la provincia di Ferrara, proponendo brani inediti scritti soprattutto durante le ore di matematica al liceo. Con l’avvento del 2018 comincia anche a incidere il suo primo disco, Ruggine, presso lo studio di registrazione Sonika di Ferrara. Nella produzione è affiancata da Samboela, fonico dello studio, che a oggi la segue a ogni concerto”.
Arianna Poli traccia per traccia
C’è un uso particolare della voce all’interno di Mi libero di te, non soltanto per il canto di personalità “in primo piano” di Arianna, ma anche per qualche eco lontana aggiunta prima che intervenga un improvvisa ondata elettrica a spazzare via le delicatezze acustiche.
Acustica ma anche un po’ avvelenata anche la seguente Non ti conosco, situazione di distanza e scarsa se non nulla comunicazione, resa più complicata da un drumming piuttosto curioso.
Interludio è qualcosa di più di un intermezzo (infatti è un interludio): anche qui c’è un sentimento tradito, ma le situazioni sono fluide e insistite.
Altra canzone di congedo, ecco la delicata In questi casi si dice buona fortuna, che poi si fa quasi orchestrale e comunque più allargata e un po’ più ricca di ritmo.
Ritmiche pop-rock per una molto intensa Finché esisto, che fa crescere forze elettriche partendo da elementi semplici.
Si chiude con Distacco, che ha un lontano retrogusto quasi jazzato, ultima dimostrazione di consapevolezza e di maturità un po’ più in là dell’età della cantautrice. Molto curioso il finale.
Penna di qualità e voce interessante quella di Arianna Poli, che confeziona un ep compatto e sincero, il classico pugno di ferro in guanto di velluto, con sei canzoni vere e nessun riempitivo.