Esce su tutte le piattaforme digitali il primo ep di Assecorto, dal titolo Intime emozioni. Un nuovo capitolo per l’alter ego musicale di Angelo Bonaventura che si racconta qui, in un disco autobiografico dolce-amaro che pone metaforicamente fine alla nostra estate: chitarre e tastiere sono un mezzo per trasformare e filtrare un sentire urgente, quello di Assecorto, in musica.
Il suo nome artistico, Assecorto, una scansione ecografia con cui si studia il cuore fetale, è un chiaro riferimento al suo lavoro (il ginecologo) e ai temi delle sue canzoni attraverso le quali racconta l’amore nelle diverse sfaccettature con il quale si presenta ai suoi occhi, nella vita reale o immaginata.
Assecorto traccia per traccia
Ti senti sola apre l’ep con un racconto fitto e scintillante quanto a sonorità. Sonorità che, si capisce da subito, sono quelle dell’indie pop, come in un eterno ritorno.
Si prosegue con Non resisto, morbidina e zuccherosa, con quel retrogusto da sexy comedy anni ’70, e anche una chitarra che fa il proprio ingresso da lontano e con effetti.
Con Marco si parla di introversione in un brano molto sintetico e piuttosto scuro, con una certa agilità pop e colloquiale. Con Cosa sento si parla di gente morta per niente, anche se con un tono che non è particolarmente funebre, rimanendo un po’ a metà del guado.
Questioni di pesci che (non) parlano e di anelli di bronzo in Pesci rossi (appunto), cantata con voce incerta, con qualche effetto e qualche eco a condire il tutto. Qualche sorpresa nella ghost track finale, Sono diverso sai.
Un disco, quello di Assecorto, che sembra un filo in ritardo: le sonorità sono molto easy e pop, molto vicine a quando l’indie era la novità del giorno, e dischi come questo, pur non privi di difetti, catturavano l’attenzione. Probabilmente allora però all’epoca il cantautore era più impegnato con l’altra professione, e chi può dargli torto. Comunque un pugno di canzoni godibili e un po’ vintage che possono sicuramente piacere.

