Something Stranger è l’ep di debutto di Bear of Bombay, progetto solista del musicista e compositore milanese Lorenzo Parisini. Attivo nel panorama underground italiano e già militante negli anni in alcune formazioni di rilievo con cui ha suonato a importanti festival dividendo il palco con nomi come Mark Gardener (Ride), Sophia, Afterhours, PGR e Zen Circus, Parisini rivoluziona il suo sound nel progetto, nato come evoluzione degli Zivago, con i quali ha pubblicato due dischi in lingua italiana ben accolti dalla critica.
Il nuovo corso è un viaggio attraverso gli ’80 e ’90 che distilla cinque brani in bilico tra psychpop, dreampop e indietronica. Parisini ama chiamare questo suo singolare distillato “Psychodreamelectropop”.
Bear of Bombay traccia per traccia
Si parte da tutte le oscillazioni di Night Tree, segnata poi da un battito regolare. I colori sono quelli della dark wave, senza però arrivare a tinte troppo dark.
Regolari tutti i battiti di The Storm, in cui la tempesta si consuma soprattutto a livello interno, con molta elettronica esplicita lungo il passaggio.
Passo controllato e suggestioni psichedeliche quelle che emergono gradualmente da Lazy Day, che piano piano si allarga come un piccolo affresco sintetico.
Morbide le tracce inseguite da Follow You, che senza frenare troppo suggerisce atmosfere soffici su cui appoggiare suoni influenzati dalla new wave britannica.
Si chiude con una dinamica Something Stranger, title track che gioca con un po’ di stop e ripartenze, senza uscire troppo dal contesto electro.
Buon ep e buone sensazioni quelle trasmesse da Bear of Bombay: i suoni non sono propriamente inediti ma l’esecuzione è fluida e le idee consistenti. Si attendono conferme ulteriori via singoli o anche su un’eventuale distanza lunga, che però forse potrebbe risultare troppo poco agile per il genere.
Genere musicale: synth pop
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