BLM – Baciamolemani, “Cardio-Tonic”: la recensione

BLMCardio-Tonic è il terzo album dei BLM – Baciamolemani. Dopo quasi dieci anni di attività, due dischi già pubblicati e numerosi tour all’estero, i BLM si sono improvvisamente fermati, tornando letteralmente a casa, facendosi trascinare lentamente nei suoi ritmi e nelle sue abitudini provinciali, immergendosi nei suoi piccoli “drammi” quotidiani da appartamento.

Cardio-Tonic è stato registrato e mixato a cavallo tra il 2015 e il 2016 al Sonoria Rec Studio di Scordia (CT) da Vincenzo Cavalli. In tre brani (“Partiamo Adesso”, “Te(tte)”, “Un’estate al mare”) hanno poi voluto avvalersi di un quartetto d’archi (Giovanni Cucuccio e Alessio Nicosia al violino, Maurizio Longo alla viola e Alessandro Longo al violoncello) di cui alcuni membri appartenenti all’orchestra del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania.

BLM traccia per traccia

Si parte da Mi vuoi bene per davvero, colorata e calorosa, con qualche pizzico di ironia e la tendenza a mettere in mostra caratteristiche da pop-autorale-un po’ electro, che è al centro della scena italiana indie in questo momento

Con Faccio Sport si slitta leggermente: i ritmi sono sostenuti, i toni del testo ironici, ma l’intervento dei fiati allarga le prospettive. Si parla di gatti e appartamenti trascurati in Franca, ritmi più lenti e la voglia di occuparsi di quotidianità con tutta leggerezza.

Funky poliziottesco in agguato nell’intro di Palme di plastica, che poi però scioglie le briglie. Partiamo adesso apre con moderazione e poi aumenta l’intensità via via che il pezzo prosegue, ricordando qualche esperienza di alt-pop (tipo Belle & Sebastien). Di che cosa si parlerà in Te(tte)? Di intensi rapporti interpersonali, raccontati con velocità e un sound da pop orchestrale grazie agli archi.

Omaggio a Giuni Russo (e a Franco Battiato e Giusto Pio che la scrissero) con Un’estate al mare, che qui trova toni pressoché western, con finale hip hop. Il mio calzino destro torna sui canoni indie pop contemporanei, mescolando strumenti analogici e sintetici.

Si viaggia verso la fine del disco con Piove, che abbassa leggermente i ritmi ma rimanendo sostenuta e allegra. Viaggio sudamericano con Contropié, che chiude il disco con umore decisamente danzereccio.

Album fresco e ovviamente estivo, il nuovo dei BLM entra perfettamente nella parte e rilegge i cliché con coerenza. Il lavoro migliore la band lo compie nello sforzo di fornire al disco una grande varietà di atmosfere.

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