Daniele “Boda” Rotella pubblica Darkness and Damages, nuovo disco dell’artista di riferimento della scena rock umbra, ex leader della band di culto The Rust And The Fury. Lo abbiamo intervistato.

Con questo disco si passa ufficialmente dal formato “songwriter” a quello “band”. Come e perché?

In realtà il formato songwriter è stato utilizzato anche per questo ultimo lavoro. Lavoro alla preproduzione in solitario, scelgo i pezzi, gli arrangiamenti e scrivo le prime bozze di testi. In seguito registro tutto da solo come se fosse un produzione vera e propria.

Qui sono subentrati Fabrizio (De Angelis) e Diego (Mariani). E’ da un po’ che ci frequentiamo. Da sempre come amici e grandi ascoltatori di musica e in seguito come musicisti. Tutto è nato con una grande naturalezza e tranquillità. Il prossimo disco sarà lavorato da tutti e tre insieme sin dalla prima stesura.

Molti i cambiamenti sonori e d’umore dal disco precedente. Che periodo fotografa “Darkness and Damages”?

“Darkness and Damages” è l’immagine di un periodo di rinascita, di una presa di coscienza e di uno sguardo verso il mondo esterno. Molto meno intimista del precedente. Ho scritto canzoni che parlano di altri, che parlano di tutti. Le paura, le passioni, il presente. Uno sguardo su quello che è ora, che è in questo momento. “The Future is Unwritten” questo modo di pensare è la scintilla che ha fatto scattare l’idea dei testi. 

Qual è stato il sentimento prevalente durante la lavorazione del disco?

Il sentimento è sempre lo stesso: amore per la musica. Grande rispetto per questa forma d’arte che proprio in questi ultimi anni è stata svilita, logorata e presa in giro. Provo molta pena per quello che ascolto e vedo (ed evito di farlo), ma che purtroppo devo subire, sia per una questione di lavoro sia per una curiosità personale. Quando mi trovo nel mio studio ho la possibilità di isolarmi completamente dal modo esterno. Cerco di curare e provare a voler bene alla musica, come se lo studio fosse un tempio.

Ho trovato particolarmente interessante “Broken Screen” e vorrei sapere come nasce

“Broken Screen” è un gioco. Il testo è stato scritto a quattro mani (come è successo in altri pezzi). Il coautore è Tommaso Juhasz mio grande amico e collaboratore. Il pezzo è nato da solo, pensando a quanto questa tecnologia portatile (i cellulari) sia così delicata e così precaria. Come siamo condizionati e anestetizzati da queste tecnologie e così basta uno schermo rotto per farci saltare il sistema nervoso. Uno sguardo sul presente insomma.

Quali saranno i passi successivi? Dove e quando sarà possibile vedervi dal vivo?

Il passo successivo è lavorare a un nuovo disco a breve. Per quello che riguarda i live è un momento buono. Stiamo girando parecchio e con date sempre in aggiornamento, quindi basta controllare le nostre pagine virtuali per capire dove trovarci!

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One thought on “Boda: naturalezza & tranquillità”

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