Cinque nuove proposte di ascolto per te: tornano le recensioni in breve di TRAKS per farti scoprire dischi che potresti esserti perso. E non avresti dovuto, accidenti.

Cactus?, “Sorry for my accent”

cactusSi chiama Sorry for my accent il terzo ep dei Cactus?, anticipato dal primo singolo I don’t think it’s good for you to stop smoking, finita a sorpresa nella playlist Spotify della nota etichetta inglese Domino records. Nell’ep sono presenti sei canzoni piuttosto energiche, che si rifanno abbastanza apertamente al sound indie di matrice Strokes/Killers. Somiglianze sonore con la band di Casablancas sono piuttosto evidenti in pezzi come Still alone, con strutture ritmiche un po’ più elaborate. Tra i brani sono presenti anche episodi come Shove it che, pur cantata con voce filtrata, fa ricorso a elementi apertamente rock. Benché costruito con logica DIY e registrato durante molteplici e continue sessione casalinghe, ma completato presso il Ferrari Recording Studio, il disco mostra un certo grado di elaborazione senza perdere immediatezza e freschezza.

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Matt Confusion, “Else”

matt confusion else-coverDopo essere stato per sei anni il frontman della band alternative rock Confusion is Next, Matt Confusion nel 2011 ha iniziato un nuovo progetto solista, passando a un sound più notturno, jazzato, blues. Con un approccio DIY, Matt ha pubblicato Songs in the Night (2012) e Satori, Take me Away (2014) e ora Else. La prima traccia, Below, rivela legami con il blues, mentre idee più affini al contemporaneo emergono da pezzi come Pride. Ma il blues “old style” fa capolino anche da pezzi come Right or wrong, impegnata a seguire le tracce di musicisti del Delta. Sommesso e tranquillo come in Closed down oppure in Things we said, il mood del disco è piuttosto notturno e lascia trasparire le propensioni di Matt Confusion per un’interpretazione soft del ruolo del songwriter.

 

Misga, “Micamicapisci”

misgaSi chiama Micamicapisci il primo ep dei Misga, uscito pochi giorni fa. Sonorità rock e ironia contraddistinguono il lavoro della band di Michele Sgaramella. Pezzi come Vuoto di Memoria o Va così alzano il volume e usano ritmi alti ottenendo sensazioni power pop condite dalle tastiere. Fame, che prevede l’intervento di Puccia degli Après la Classe, parte piano ma esplode in fretta, con un testo che si avvicina alla denuncia sociale, in modo sincero e intenso. Micamicapisci, la title track, gioca con parole e assonanze, arrotondando il suono e presentandosi con sonorità aggressive. Sette brani spesso divertenti e suonati in modo lineare, per un disco che offre qualche spunto di interesse.

 

Metaphora, “Il rumore della neve”

metaphoraSi chiama Il Rumore della Neve l’ep d’esordio dei torinesi Metaphora, pubblicato dall’etichetta Fenix Records. Cinque brani inediti che nascono dalle idee musicali di Stefano Di Vita e dai testi di Mirko Polvere ai quali si aggiunge un copioso lavoro di pre-produzione da parte degli altri membri della band. Il sound dei cinque brani è di un rock schietto e semplice, reso in parte più malleabile dal timbro della voce di Luana Barnabà, che comunque opera su piani di aggressività e potenza. Qualche idea in stile Cranberries emerge dalla title track, Il rumore della neve, mentre Pallottole e pailettes mostra una certa versatilità, anche di adattamento all’ambientazione, della band. Agili anche su ballatone come Prima di ogni parola, i Metaphora mostrano personalità e abilità nel cambiare scenario sonoro.

 

Tears of Blood, “A New Way of Life”

tears of bloodI Tears of Blood pubblicano A New Way of Life, nuovo disco che sottolinea anche una svolta personale per i componenti della band. Il gruppo sceglie la musica come rifugio sicuro contro le incertezze del mondo e della società, e nel farlo regala vaste dosi di metallo classico, segnato da schitarrate potenti e roboanti, come per esempio quelle di Legion. Oppure anche Black Sea, un mare nero pieno di drumming torrenziale e urla belluine, il tutto in un contesto piuttosto 90s. Tra riferimenti infernali e danteschi, da sottolineare anche Drown, scelta non a caso come primo singolo per le potenzialità evidenti. Innovativi? No. Energici e appassionati sicuramente sì, con una tecnica notevole e l’intento, realizzato, di compiacere un pubblico assetato di metal.

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