Eccoci a un nuovo appuntamento con i suggerimenti in breve che tu, lettore di TRAKS, ami alla follia. Altri cinque dischi da ascoltare e sui quali leggere qualche breve nota di introduzione, per poi correre libero e felice in spiaggia o fra le caprette in montagna. Prima leggi, poi ascolta, poi corri. Oppure mescola le attività come ti pare.

Whiskeycold Winter, “Cosmic Hangover”

Nati a Napoli nel 2009, gli Whiskeycold Winter hanno pubblicato un ep da quattro canzoni, Cosmic hangover, ricco di sonorità rock di provenienza blues. Pezzi come Space Beggar mettono in evidenza le radici hard rock della band. La band non è allergica a schitarrate old style, come conferma un pezzo molto ricco di sei corde come The Shadow Line. Ascolto molto adatto per i nostalgici delle sonorità Seventies.

Rijgs, “The Rijgs”

the rijgsI Rijgs nascono a Bologna nel 2014, hanno poco più che vent’anni ma le idee sono già piuttosto chiare e definite, e così le abilità strumentistiche. The Rijgs è il primo ep e contiene soltanto due tracce. Ma attenzione: sono due tracce lunghe come movimenti di una sinfonia, interamente strumentali e sviluppati come un flusso continuo. Da notare il fatto che il lavoro sia stato interamente registrato in presa diretta, senza alcuna sovraincisione. La traccia sul lato A (il disco è stato pubblicato in vinile) è Comet, e porta gradualmente a un delirio psichedelico finale, dopo un andamento rock piuttosto intenso. Il secondo brano è Tauromachy (ah, la tauromachia!) che parte da presupposti piuttosto tranquilli, anche se ben presto ci si rende conto della crescita dinamica del brano, che presenta parentele con le sonorità progressive rock.

PaperogA, “Te Amo”

Gruppo tra i più singolari su piazza, i PaperogA tornano a pubblicare con Te Amo. Il loro noise-core non perde mezza battuta nel nuovo lavoro, con una furia che sembra salire dallo stomaco per assalire l’ascoltatore alla gola. Lo zucchero filato della copertina è foderato di esplosivo, sia che ci si confronti con i Bachi da Pietra, superandoli da destra, con Black metal is the new black, sia che si proceda Kurtcobaining. Tratti industrial emergono in furiosi brani come Te Harshmo, mentre si gioca con ritmi afro in Harshfro. Tutto permeato di furia belluina e di intenti anarco-insurrezionalisti, travestiti da ondate screamo e hardcore.

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Forklift Elevator, “Killerself”

CoverBisogno di una pausa di tranquillità? Cercala da un’altra parte: arrivano i Forklift Elevator, con il loro ep da sette tracce Killerself e un altro carico di rabbia da scaricare. La band è regolarmente iscritta in alcuni sottogeneri del metal e rimane coerente alle proprie radici. Bisognosi di dare spallate a furia di drumming devastante, urla e chitarre roventi, il gruppo raggiunge i vertici dell’energia in pezzi come Bagger 288. Qualche sfumatura a volte più moderata, a volte più dialettica, a volte più cupa si ottiene ascoltando brani come I Executor, The 8th sin o Deception, in grado di mostrare una fluidità maggiore. Disco estremamente compatto.

 

Supermarket, “Portobello”

PortobelloE finalmente ecco la tua pausa: nel primo lp dei Supermarket ci sono calypso, cumbia, mariachi, manouche, tango, free jazz, rock’n’roll. E altro ancora: Portobello è stato registrato in due giorni dal vivo, in presa diretta su nastro, tra immagini solari e altre da Tristi tropici. Il disco, sostanzialmente tutto strumentale, propone una variante possibile e intelligente alla musica da ballo d’antan, suonata con cura e divertimento. Da notare la capacità dimostrata nei pezzi “lenti” di risultare intensi senza perdere né spinta né leggerezza. Piacevoli anche le divagazioni jazz eclettiche come Spacca Testa Cric.

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