I Buckwise, progetto musicale pugliese dream pop e idm attivo dal 2018, pubblicano Neon, secondo album della loro storia: abbiamo rivolto loro qualche domanda.

Potreste descrivere il processo creativo dietro Neon?

Neon è nato da un processo creativo che si è sviluppato nell’arco di un periodo relativamente lungo, che ci ha permesso di concentrarci anche sui dettagli. Come per tutti i nostri lavori, anche i brani di questo album hanno preso forma partendo dalla produzione: il nostro approccio è sempre stato più legato al lavoro davanti al computer che alla classica dinamica da sala prove con gli strumenti in mano.

La musica è sempre stata il punto di partenza. Ogni brano ha avuto origine da un’atmosfera o da un’idea musicale che poi abbiamo sviluppato. Le parti vocali e i testi sono stati concepiti in un secondo momento, nascendo come risposta emotiva alle suggestioni sonore che sono venute fuori.

Il tema del tempo è centrale in Neon. Come avete scelto di affrontarlo nei testi e nelle sonorità?

Quello che vediamo intorno a noi è che l’attenzione è dispersa e le priorità sono confuse, dovremmo fermarci a considerare come stiamo realmente vivendo. Questa riflessione la facciamo soprattutto in brani come Time to go by, una riflessione sullo scorrere del tempo e sull’impatto che le nostre vite hanno su di esso. Il testo è stato scritto durante il lockdown, un periodo che ci ha messo davanti anche una verità: la qualità dell’utilizzo del nostro tempo è pessima e stiamo perdendo di vista quello per cui vale veramente la pena impiegarlo.

Quali esperienze personali hanno influenzato maggiormente la scrittura di questo album?

Sicuramente ce ne sono molte, alcune individuali e altre vissute come band. Come per esempio il cambio della lineup, che ha visto Francesco “Gnappo” De Luca, uno dei fondatori, lasciare il gruppo. Dopo un breve periodo in cui siamo rimasti in tre, si sono aggiunti Michele Granito e Francesco Lombardi, due amici fraterni che hanno avuto subito un impatto importante negli equilibri.

Avete riscontrato sfide particolari nella produzione di “Neon“?

Produrre un disco è sempre una sfida. Noi abbiamo la possibilità di curarla in tutte le sue fasi in autonomia, dalla scrittura al mastering, senza aver bisogno di affidarci a professionisti esterni. Questo è un vantaggio creativamente ma anche una sfida tecnica, dato che siamo coinvolti in tutte le fasi senza l’aiuto di “orecchie” esterne.

Il singolo Older sembra avere un’importanza particolare nell’album. Potete parlarci del suo significato?

Older è un brano che inizialmente avevamo scartato, abbiamo poi ripreso a lavorarci dopo parecchio tempo e ha preso sempre più centralità nel progetto del disco. È stato il primo singolo di questo nuovo corso, è il primo brano dell’album ed è il primo pezzo che suoniamo nei nostri concerti.

Il testo è un dialogo intimo tra padre e figlio. Tra ostacoli e tributi da pagare, il padre gli ricorda che avrà bisogno di far tesoro di tutte le esperienze per crescere. I luoghi dell’infanzia svaniscono come ombre lontane, ma il legame tra padre e figlio si rafforza, è un faro nella tempesta. Nel fluire del tempo, vedranno tutto ciò che la vita può donare, ma anche il peso delle sfide. Older dipinge la durezza dell’esistenza, ma anche la forza dell’amore familiare nell’imprevedibilità del cammino.

Qual è la vostra traccia preferita di Neon e perché?

È davvero difficile pensare a una traccia preferita, siamo affezionati davvero a tutte le tracce del disco e per motivi sempre diversi.

Pagina Instagram Buckwise

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi

sungaitoto toto togel deposit 5000 toto slot situs toto situs toto situs toto bo togel terpercaya