Momenti precisi, pensieri precisi, intenzioni precise, paure precise: Emma Nolde è tornata con il suo terzo album, NUOVOSPAZIOTEMPO, tutto stampatello e tutto attaccato, tutto senza trucco e tutto senza inganno. Fin dagli esordi tra gli artisti e le artiste più interessanti degli ultimi anni, la ventiquattrenne cantautrice e polistrumentista toscana riesce a conquistare un pubblico sempre più vasto grazie alla sua gentile e nobile caparbietà, alla sua disarmante e genuina schiettezza.
NUOVOSPAZIOTEMPO: il titolo è interstellare, ma io parlo di un tempo quotidiano. In questo contrasto, catturo la natura di un momento storico in cui non esistono solo la terra e il cielo, ma anche Google Earth e iCloud. Un contrasto in cui risiede la chiave del nostro essere umani e che ci porta, su un piano più collettivo, a un NUOVOSPAZIOTEMPO. È il racconto di un quotidiano comune, ma nel quale mi sposto avanti e indietro, nel futuro e nel passato, in ordine sparso
All’interno si trovano i feat. con Niccolò Fabi, Mecna e Nayt con cui nascono due brani diversi tra loro ma legati dalla stessa anima agguerrita e fiera, dolce e disarmante. Dieci tracce (più un’intro) che raccontano d’amore, di circostanze e di relatività.
Emma Nolde traccia per traccia
Dove saremo / Chi avremo accanto / Ci sentiremo mai felici più di adesso?
Dopo un minuto di intro che sa di marcia verso una nuova giornata che sembra ripetersi per ritmo a quelle precedenti, si parte all’attacco con Sconosciuti. Disarmante manifesto di quel che tutti, almeno una volta, ci siamo domandati nel momento più alto di condivisione della felicità, quando si arriva a conquistare la vetta del sentimento a due e ci si chiede, inevitabilmente, se ne potremo avere ancora. Ci sono cori, c’è cura e attenzione a mettere i giusti accenti dove le parole diventano strumenti.
Ho capito che là, là / Nella città dove tutto / Manca spesso un’idea / E qua, qua dove sto io c’è solo cielo / Ma almeno abbiamo fantasia
Pianopiano! Sa di salti insieme in mezzo a un prato, di cuori in festa quando sentono di battere al giusto ritmo, quello di chi vuole affrontare il mondo con calma, seguendo il proprio flow e non quello imposto da chi corre per arrivare ai traguardi più alti, alle stelle, senza godersi il cammino per arrivare a toccarle. Il tutto avvolto da un ritornello incalzante difficile da togliere dalla testa.
E diglielo che si cambia per amore / ma non si cambia chi si ama
Sulla falsa riga di Dormi, brano estratto dal secondo album di Emma Nolde, anche Sirene difende chi ama, mostra altre strade possibili, senza porre limiti. Con me non devi essere niente diceva ormai parecchi anni fa Vasco Brondi quando ancora si faceva chiamare Le Luci della Centrale Elettrica, e qui il concetto viene ribadito, sottolineato, scolpito nelle pietra. Sempre con tutta la delicatezza di cui è capace l’artista.
Ti regalo la mia età e un cannocchiale per vedere dove possiamo arrivare
Nulla si crea, nulla si distrugge, Tuttoscorre. Una forzatura necessaria per riassumere in breve l’essenza della traccia numero cinque. Un bivio, un sentimento forte che forse non può comunque bastare, e allora ci si prova fino in fondo e poi vediamo come andrà. Alla peggio, un giorno, ci si riderà sù. Il brano va a inserirsi tra i ritmi azzeccati del disco, con altrettanta capacità di fissarsi tra i pensieri e riapparire martellante più che mai in ogni momento.
E sarà bello rendersi conto / che siamo soltanto qui di passaggio / e ha più senso fidarsi del vento, senti che bello / per una volta sentirsi un granello di sabbia
A gamba tesa arriva Niccolò Fabi a mettere un carico da dieci su un tavolo da gioco in cui le carte non sembrano essere dalla parte della nostra serenità mentale. Sai cosa vuoi, ma forse sai ancora meglio che cosa non vuoi: nasconderti. Tanto basta a far nascere Punto di vista, ovvero la possibile altra visione del mondo e dell’amore, quella che non ci appartiene, ma non per questo di minor valore. Disarmante, come ogni cosa bella davvero.
Sarà che tira vento c’è un uragano / il mondo è inclinato e / e io ci ricado dentro
Un loop infinito, Sempre la stessa storia, quella in cui un pensiero si fissa e resta incollato senza possibilità di estirparlo. Emma Nolde ha definito il brano come il più divertente da suonare dell’intero disco, e non è difficile immaginare il perché: si sale e si scende come sulle montagne russe, vocalmente e con gli strumenti. Ancora e ancora.
Te lo sei chiesto mai? / Se hai più paura di cambiare / o più paura di restare uguale?
Emma Nolde è in compagnia di Mecna e Nayt, per lei due dei più forti cantautori della sua generazione, e tutti e tre insieme ci prendono a schiaffi con la loro Punto di domanda. Conosciamo i rischi, conosciamo percorsi alternativi, ma non sempre abbiamo abbastanza coraggio per assumerli, per cambiare direzione: qui troviamo tutti gli interrogativi che, puntualmente, ci affollano la mente. Il risultato? Un po’ doloroso, ma sicuramente necessario.
Forse hai fatto tutto apposta per potermi incontrare / forse anche questa volta avevi ragione te
In un Universo Parallelo Emma incontra il suo babbo: sono coetanei, liberi dai ruoli di questa dimensione, si confrontano e cercano di trovare le risposte che, in ogni mondo, lasciano pieni di dubbi e di paure. Dolce come sa essere quando decide che ci va messo il cuore, a stento riesce a far trattenere una lacrimuccia.
Destinati a correre sul posto ma comunque a correre lo stesso
Mai fermi ha anticipato l’intero album, una lettera a un bambino che in un mondo che viaggia a velocità super sonico, fatto di occhi rossi sul pianeta monitor e di iperconnessione divoratrice di umanità. Che lo sappiamo tutti, ma non possiamo farci niente, e forse è proprio questo che spaventa.
E la noia ora è tempo / e il buio non fa più paura, ma ascoltare meglio
2 ha il compito di chiudere il cerchio. Una nota audio che è diventata l’ultima traccia, che celebra la bellezza di poter condividere tutti i pensieri, le paure e le domande con un’altra persona, capace di alleggerire il peso perché in grado di portarlo insieme a te.
Emma Nolde è cresciuta, e non solo anagraficamente. Inevitabile è solo il tempo che scorre, ma non certo la capacità di un artista di fiorire, raggiungere nuovi orizzonti, camminando e non correndo per non bruciare le tappe. Un’attenzione ancora maggiore alla produzione e l’intuizione di voler rendere i testi a pieno servizio dell’intera canzone sono la caratteristica che subito si manifesta al primo ascolto che, senza ombra di dubbio, non potrà che essere il primo di una lunga serie.
Genere musicale: cantautrice, alternative, itpop
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