“Fuori fuoco” è il nuovo lp di Camelia con distribuzione Artist First. Il tentativo di guardarsi dall’esterno per provare a capirsi, la percezione di sentirsi sospesi a cavallo di due mondi: Camelia si rivela in Fuori fuoco, il suo primo lavoro, che corona la serie di singoli pubblicati negli scorsi mesi.
Le sette tracce del progetto proseguono la narrazione iniziata dai brani già editi, costruendo una duplice realtà che a episodi di puro club pop alterna momenti segnati da un’introspezione più netta. L’elettronica, tema fondamentale dell’approccio strumentale del disco, viene quindi declinata secondo sensazioni e suggestioni emotive differenti, dando vita a un album completo, che intrattiene e convince.
Camelia traccia per traccia
Questioni di coppia, tra sesso, litigi e Fulmini, quelle che aprono il disco, su un leggero ritmo dance-pop, giusto per muoversi un po’. Tropical Eyes approfondisce i bassi e acquista qualche oscurità, riflettendo un po’ durante il ballo.
Questioni di saliva e di eros quelle che si affrontano in Sogno lucido, sempre allineata su un beat dance, ma un po’ più dreamy, come si conviene, nello sviluppo. Arriva poi Love, che ha battiti un po’ più muscolari e un groove quasi appuntito.
Ci sono malinconie ma anche esplosioni improvvise nel percorso di Cenere sulla pelle, che parla di stelle, sigarette e di un addio doloroso. Echi di Venerus in Ipnotica musica, forse non il più forte dei pezzi del disco, ma comunque dotato di personalità.
Si torna a ballare in pista con Loop nella testa, che chiude il disco con tentazioni di fuga, di voglia di esibirsi, soprattutto con molto ritmo.
Uno sviluppo coerente quello di Camelia, che si colloca perfettamente in mezzo al dancefloor e canta le sue storie piene di luci (strobo) e di ombre, con leggerezza ma senza superficialità, anche in scelte musicali molto omogenee ma anche creative.
