Si intitola Dio sta invecchiando male il secondo album del trio alternative rock dei Cannibali Commestibili, che nasce da prove con jam infinite e suoni modellati da pedalini per nerd, con il solo scopo di trascorrere al meglio il tempo insieme e suonare, in questi tempi nei quali sembra davvero lusso poterlo fare. Il gruppo ci racconta questa nuova avventura.
Il titolo Dio sta invecchiando male riflette una visione critica del mondo. In che modo il vostro album esplora questa prospettiva?
Abbiamo cercato di riportare la nostra visione senza troppi giri di parole, analizzando le notizie attuali in modo distaccato, ma allo stesso tempo un po’ grottesco, tipico del nostro modo di scrivere. In realtà è partito tutto da una riflessione su noi stessi. Maurizio aveva ricevuto il risultato delle ultime analisi del sangue e i valori non erano proprio perfetti, forse a causa di una vita un po’ sopra le righe, questo ci ha dato lo spunto per scrivere “io sto invecchiando male”.
Poi abbiamo semplicemente alzato lo sguardo e vedendo quello che stava succedendo intorno a noi, abbiamo capito che forse anche il mondo (e quindi dio) non stava invecchiando proprio così bene.
Come è stato il processo creativo per questo album? Avete affrontato qualche sfida particolare durante la registrazione?
La parte musicale nasce da jam infinite, con suoni modellati da pedalini per nerd, senza avere necessariamente un’idea del risultato. È proprio per questo secondo noi, che la parte musicale è così spontanea, senza troppi fronzoli e allo stesso tempo intensa.
Per quanto riguarda i testi, nella nostra testa abbiamo immaginato il tipico “uomo sul divano”, con le mani unte di pollo, assopito davanti alla TV che gli spara continuamente notizie. Abbiamo proprio voluto riportare questo mix di stati d’animo e di informazioni, che a volte sono al 100% reali, e altre sono solamente un grande caos.
Avevamo un obiettivo preciso per il sound di questo disco, forse proprio trasmettere questa idea di sonorità alle persone che hanno collaborato con noi nel progetto è stata la sfida più dura. C’è da dire che abbiamo lavorato con grandi persone e professionisti, e dopo qualche confronto, tutto è andato nella direzione che volevamo.
C’è un brano specifico in Dio sta invecchiando male che sentite rappresenti al meglio la vostra identità musicale attuale? Qual è la storia dietro quel brano?
Ballerine splatter potrebbe essere il brano giusto per rappresentare la nostra identità attuale, secondo noi è il giusto mix secondo di ritmiche serrate, basso aggressivo e chitarre taglienti, con sonorità tra lo-fi ed elettronica con una base rock mai nascosta, per poi impazzire del tutto nella coda e nel finale.
È nata da un riff “hard blues” che ci sembrava troppo “scontato”, così abbiamo voluto portarlo in un’altra dimensione, ovviamente improvvisando tutto insieme. È arrivata cosi la voce delle strofe, molto secca, con frasi corte che danno vari flash e immagini. Proprio quelle che vede l’uomo sul divano, davanti alla tv, in preda alla stanchezza e agli effetti della vodka economica. Queste immagini si mescolano fino ad esplodere letteralmente nel ritornello.
Come descrivereste l’evoluzione della vostra musica dal vostro primo album al nuovo? Ci sono elementi che avete voluto esplorare o sperimentare di più in Dio sta invecchiando male?
Durante la scrittura del primo album, abbiamo voluto creare qualcosa di simile ai nostri ascolti, un misto tra stoner e hard blues, tra grunge e alternative italiano. Un tentativo di fare qualcosa che ci piacesse suonare e che fosse vicino ai nostri gusti. Con Dio sta invecchiando male invece ci siamo presi le nostre libertà. Libertà di improvvisare, libertà di sputare fuori tutto e libertà di sperimentare con suoni più elettronici. Ma non perché volevamo fare come qualcun altro o perché il genere lo imponesse, solo perché in quel momento ci sentivamo di farlo. Ed è forse questo che si sente nel disco, una libertà di espressione maggiore, senza troppe complicazioni o cliché.
Infine, dove possiamo trovare il vostro nuovo album e quali sono i vostri prossimi progetti
L’album è acquistabile in formato fisico su Bandcamp. Lo potete ovviamente ascoltare sulle più famose piattaforme di streaming online come Spotify, Amazon Music, Apple Music eccetera.
Pagina Instagram Cannibali Commestibili