Dopo anni passati a peregrinare tra le galassie della musica cimentandosi in tutte le sfumature del linguaggio (dal pop al folk passando per la sperimentazione più ardita), dopo aver navigato da vera cosmonauta su palchi disseminati ai quattro angoli del globo (dagli Stati Uniti per SXSW 2018 all’Islanda per Iceland Airwaves Festival, dividendo il palco con alcuni fra i più importanti nomi della scena nazionale e internazionale), dopo aver esplorato le profondità della musica contemporanea al fianco di Blindur (con cui ha publicato due album e quattro EP per La Tempesta Dischi), Carla Grimaldi disegna nuove traiettorie celesti per lanciare in orbita il proprio talento: dal 12.1.2022, atterra su tutte le piattaforme d’ascolto digitali Nebula, l’esordio da solista della violinista.
Vibrazione cosmica che si espande attraverso il diapason dell’universo, lasciando risuonare l’eco del pensiero in anfratti lontani, a danzare sulla scia antica di rotte stellari in un tripudio di vuoto che vuoto non è. Un suono, uno solo: filarmoniche di stelle che si moltiplicano, rimbalzano, si frammezzano e si confondono con lo stridore che fanno i pianeti ruotando nell’orchestra silenziosa dell’orologio galattico, mentre i cieli trovano incastri che l’uomo non conoscerà mai del tutto, nella ginnastica eterna dei moti celesti. Un suono, uno solo, che nasconde la sua origine e la sua età, che ha generato tutto ciò che lo segue, e tutto ciò che lo precede: nella sua continua rincorsa all’attimo, per un momento l’Universo sembra fermarsi per ascoltare la sinfonia di Nebula, suono solo di un’esplosione vecchia di millenni ma appena nata in questa galassia senza sonno, codice di nuove geometrie esistenziali.
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