carlo-martinelliSi chiama Caratteri Mobili il primo ep ufficiale (dopo un demo del 2015) per Carlo Martinelli, cantante dei Luminal qui alla prova da solista, in pubblicazione il 22 settembre per Area 51 Records. Solista, oddio: la lista dei collaboratori è lunga e prestigiosa: Cristiano De Fabritiis, Milo Scaglioni, Sasà Vaccaro, Filippo Bianchini, Jenny Vernazzi, tutti musicisti con un curriculum notevole e lungo. Senza contare registrazione e missaggio di Gianluca Lo Presti aka Nevica su Quattropuntozero (produttore per Simona Gretchen, Delenda Noia, Caron Dimonio, The Black Veils…) nel Lotostudio. Il Mastering è a cura di Giovanni Versari presso La Maestà Mastering Studio.

Carlo Martinelli traccia per traccia

Un banale fatto di cronaca presenta le caratteristiche che si ritroveranno anche nel resto dell’ep, con un discreto ventaglio di emozioni. Ci sono impronte di cantautorato antico (Battisti seconda fase) e moderno (IOSONOUNCANE, ma anche i Verdena) oltre che, ovviamente, il portato della carriera importante di Martinelli. Ma se l’impronta della canzone d’autore è innegabile, altrettanto peso ce l’ha un suono “da band”, con un’impressione vasta e orchestrale lasciata da una canzone veloce, aggressiva e spesso spietata.

Ritmi più contenuti quelli di Nella bocca del leone, ma con inquietudine sotto pelle e punte di rabbia piuttosto alte, anche se il finale si declina verso le morbidezze della fiaba. Andiamocene a Taiwan si ripiega su se stessa e cerca le corde più intime, con immagini particolarmente vivide, e una seconda parte sorprendentemente esplosiva e ironica.

Cos’era che volevo dire prende toni più declamatori e su una base folk, anche questa piuttosto battistiana, innesta una prima parte molto concitata, cui fa seguito un finale più placido con violino e cori, con una sorpresa orientale nell’ultima parte. Il disco chiude su 1984, acustica e molto intensa, con fasi differenti ma sempre molto incalzante. La parte conclusiva accoglie tutti gli strumenti in un afflato potente e psichedelico.

Disco notevole, ricco di idee e di talento, fresco e impetuoso. Il lavoro di Carlo Martinelli e dei suoi collaboratori sull’ep è considerevole, soprattutto se si considera che le canzoni hanno anni di nascita differente, ma suonano omogenee e molto vive. Se si trattava di un test per valutare se condurre una carriera solista parallela (o alternativa) alla strada dei Luminal, il test è passato a pieni voti.

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