pyjamarama

I Pyjamarama nascono nell’aprile 2014: Teo (basso e voce) e Diego (batteria), dopo lo scioglimento dei Melt (La Tempesta Dischi), decidono di dare vita a una nuova band. Reclutato Pol (ex-Terminals, ex-Borhead) come chitarrista, la nuova band registra la propria nuova partenza con un ep intitolato Fuoco di sbarramento, dal rock al power pop. Li abbiamo intervistati.

Qual è la vostra storia?

Ci siamo formati nell’aprile 2014, dopo lo scioglimento dei Melt, gruppo con il quale suonavamo io e Diego. A noi si è unito Pol (ex-Terminals, ex-Borhead) e siamo partiti. Per poco più di un anno ha suonato con noi un altro chitarrista, Andrea, in quanto Pol si era trasferito a Berlino. Da qualche mese si è comunque ricomposta la formazione originale, con la quale stiamo promuovendo il nuovo ep Fuoco di sbarramento. Il nome Pyjamarama deriva da una canzone dei Roxy Music, uscita come singolo nel 1973. E’ anche il nome di un videogioco degli Anni ’80.

I cambi di formazione hanno influenzato il lavoro sull’ep?

I cambi di formazione sono sempre destabilizzanti per un gruppo, ma non direi che abbiano influenzato il lavoro sull’ep. In ogni caso, il ritorno di Pol ci ha reso felici e ci ha dato nuova energia per proseguire con l’attività della band.

Come nasce “Piazza Syntagma”?

Piazza Syntagma descrive una storia d’amore che nasce sulle barricate durante gli scontri del 2012 ad Atene, in Grecia. (Teo): Mi piaceva l’immagine di due manifestanti che s’innamorano tra i fumogeni e le cariche della polizia. Trovo molto poetico che in un momento così violento possa nascere un nuovo amore, con i due protagonisti che si guardano negli occhi, come se non esistesse null’altro attorno a loro, mentre in realtà si sta scatenando la rivolta. La parola Syntagma, poi, mi piace a livello fonetico e grafico, la trovo molto evocativa.

Quali sono gli strumenti che avete usato per suonare nell’ep?

Semplicemente chitarra, basso e batteria. Più la voce e i cori. Siamo un power trio, la nostra musica non è molto elaborata. In questo senso il nostro approccio è molto punk.

Quali sono gli artisti indipendenti che amate di più in questo momento?

Francesco Motta (il suo album La fine dei vent’anni è molto interessante), Tre Allegri Ragazzi Morti, Sick Tamburo (grande songwriting e presenza scenica sul palco), Altro, Chow (una band dissonante e davvero “alternativa” nel panorama underground italiano), Afterhours, Il Teatro degli Orrori.

Tre canzoni che vi hanno influenzato particolarmente?

David Bowie “Ziggy Stardust”, Hüsker Dü “Pink turns to blue”, Replacements “Never Mind”.

https://www.youtube.com/watch?v=kTjfl0yhyRk

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