A circa un anno di distanza da Saracena, potente album sulla tragedia palestinese alla quale assistiamo attoniti ma per lo più passivi, Cesare Basile torna a pubblicare con Nivura Spoken, un disco costruito per lo più su spoken words affidate alle voci femminili di Rita Lilith Oberti, Sara Ardizzoni, Nada, Vera di Lecce, Sarah ElkahlOut, Valentina Lupica.

Cesare Basile è un musicista compositore siciliano attivo sulla scena dai primi anni Ottanta. Ha fatto parte di band seminali dell’underground italiano come Candida Lilith, Kim Squad, Quartered Shadows. Il suo esordio solista è del 1994 quando, conclusa l’esperienza berlinese con i Quartered Shadows, pubblica l’album La Pelle cui seguono fino al 2019 dieci album in studio e un live.

Vincitore di due Premi Tenco (uno rifiutato per motivazioni di lotta politica) ha pubblicato nel 2024 per Viceversa records Saracena, album dedicato al dramma palestinese e alle diaspore degli ultimi. Ha collaborato con diversi nomi della scena italiana e internazionale fra cui John Bonnair (Dead Can Dance), John Parish, Hugo Race, Steve Wynn (Dream Syndacate), Stef Kamil Carlens (Deus), Robert Fisher (Willard Grant Conspiracy), Sanou Ag Ahmed (Terakaft, Tinariwen), Nada Malanima, Manuel Agnelli (Afterhours), Alfio Antico. Dal 2013 la sua ricerca musicale è dedita alla musica popolare afro mediterranea declinata letterariamente attraverso l’uso della lingua siciliana.

Cesare Basile traccia per traccia

Formicolante e serpeggiante, Nivura apre il disco costruendosi poco a poco dal basso, ad aprire il disco facendo da introduzione sonora per il percorso che verrà. E verrà subito, con U me zogu cor diavu, con la voce di Rita “Lilith” Oberti, ronzante come si conviene alle streghe. E infatti l’ispirazione del testo nasce da Sympathy for the Devil, che però è del tutto irriconoscibile qui.

Ambienti molto più liquidi quelli nei quali si muove Sara Ardizzoni, con Nisun al da na vos, per un Byron tradotto in ferrarese (da Matteo Bonazza), in un gioco di oscillazioni e trasfigurazioni che procede a loop.

Cigola e inquieta invece Cosmo, che Nada recita con partecipazione e con molti strati di malinconia, portando a termine un racconto mesto e nostalgico. C’è Vera di Lecce per Aremu Rindinedda, a seguire onde sonore accennate e ripetute, che navigano su una marea scura ma avvolgente.

Si torna a varcare il Mediterraneo per Frustration, che vede protagonista la voce e il testo di Sarah ElkhahlOut, sul quale domina un senso di sospensione. Si chiude con Nchiaccatu, per la voce di Valentina Lupica, in un percorso narrativo drammatico ma sempre sottotraccia.

Un progetto complesso ma non per questo meno efficace, quello che Cesare Basile ha pubblicato, affidandosi a voci femminili per recitazioni che interagiscono con i suoni in maniera plastica e fluida, sempre con il coraggio della sperimentazione ma anche con la voglia di spedire messaggi, ancorché cifrati.

Genere musicale: ambient, spoken words

Pagina Instagram Cesare Basile

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