Clustersun, “Surfacing To Breathe”: la recensione

clustersunIl 19 maggio 2017 uscirà per Seahorse Recordings il secondo album dei Clustersun, Surfacing To Breathe, anticipato ad aprile dal singolo e videoclip Raw Nerve. A tre anni di distanza dall’esordio con Out Of Your Ego (2014, Seahorse Recordings) la band di Catania espande ancor di più la propria miscela di riveberi shoegaze, massicci muri di suono, atmosfere psichedeliche e dilatazioni space rock.

Surfacing To Breathe è stato prodotto dai Clustersun e da Alessio Pindinelli (La Casa Al Mare), registrato da Piergiorgio Campione allo Studio12 in Catania, mixato da Alessio Pindinelli e Fabio Galeone al Wax Recording Studio in Roma; il mastering è stato effettuato da Carl Saff a Chicago. L’artwork dell’album è firmato da Ilaria Facci, talento della fotografia internazionale con base a Londra.

Clustersun traccia per traccia

Il primo pezzo del disco è Raw Nerve, un nervo scoperto che porta a galla fin da subito le tendenze shoegaze della band. Antagonize Me alza i riverberi e aumenta gli effetti per un pezzo con alcuni sapori 90s mescolati a tendenze psichedeliche buone per tutte le epoche. Lonely Moon è un pezzo fluido e con caratteristiche pop-rock, sempre immersa nei riverberi.

Poco pop invece per The Whirling Dervish, che si allunga oltre gli otto minuti per raccontare di dervisci rotanti in un contesto che all’inizio è maggiormente minimal, poi passa a chiari riferimenti floydiani, per poi indurirsi all’improvviso, per poi tornare a riferimenti psych ma anche all’hard rock anni 70 (possono venire in mente anche i primi Deep Purple).

Dopo lo strumentale Don’t let the Weight of your soul drag you down, ecco la title track Surfacing to Breathe, dai toni epici e dal passo importante e cadenzato. Emotional Painkiller disegna altre traiettorie con aperture improvvise e giri piuttosto cattivi. Importante e quasi invadente anche il sound di Event Horizon, che chiude il lavoro su note e volumi alti.

Prova convincente e convinta per i Clustersun, portatori di uno shoegaze in grado di indossare maschere differenti, senza perdere un grammo della propria sostanza.

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