Forti di un alternative rock piuttosto variegato, i siciliani Dancemalora hanno pubblicato un disco omonimo, registrato al Kashmir Studio di Catania.
Dancemalora traccia per traccia
Si parte con Verso ai versi, rumorosa e rullante introduzione al disco, con sprazzi di blues, elettronica, rock e parecchio altro.
Il lavoro prosegue con toni molto più attenuati: sono quelli di Golia, che cresce piano attraverso le fasi (notturne e lunari) della sezione ritmica. Il brano si fa intimo e insinuante, con un senso di minaccia sullo sfondo, che si esplicita in un finale più rumoroso.
Un giro di basso insistito tiene insieme una piuttosto vivace Greta, brano molto rumoroso e reso anche più vivo dall’imperversare delle chitarre.
Nessuna pausa, anche perché sta per entrare in scena Il pescecane, brano in cui le tastiere prendono spazi sonori particolarmente luminosi, mentre il cantato/parlato sembra prendere le proprie radici da gruppi nobili come Massimo Volume o Il Teatro degli Orrori.
Parte poi un treno per Berlino, inseguito da pensieri piuttosto intimi e da ricordi che piano piano prendono forma, vigore e dolore. I ritmi si rianimano con Blu, forte e contrastata, punteggiata da un drumming capace di variare in corsa.
Si scivola così verso la fine dell’album: prima la morbida Accanto a te, piuttosto levigata ma ricca di dinamiche inquiete. Chiusura molto ricca di contrasti con Solo tu, che lascia dardeggiare le tastiere, fa esplodere la chitarra, mette a punto un rapporto interpersonale molto disfunzionale, mentre intorno tutto crolla.
Ottima la miscela messa a punto dai Dancemalora, che mescolano agli istinti classici del rock alternativo una serie di continguità con altri generi, dall’elettronica alla canzone d’autore, per un lavoro completo e interessante, sempre godibile senza abdicare a discorsi di qualità.
Genere musicale: rock alternativo
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