Sono passati 13 anni dalla pubblicazione dell’ultimo disco dei Derozer. Dopo il tour del 2016 però la band ha ritrovato lo stimolo per tornare in pianta stabile e per scrivere un nuovo disco, Passaggio a Nordest.
Queste le parole della band: “Abbiamo scelto “Passaggio a Nordest” per il titolo, perché la vita è piena di cambiamenti e ogni cambiamento indica un “passaggio”, il passaggio da un lavoro ad un altro, da una città ad un’altra, da uno stato all’altro, da persone e amori che vengono, e purtroppo (o per fortuna) vanno. E qual’è il mezzo ideale per navigare in questo mare spesso difficile e tempestoso? Una nave, una nave pirata! La rotta non è facile da trovare, mai, ma bisogna provarci e crederci, sempre.”
Derozer traccia per traccia
Si parte da Io credo in te, che dimostra come la base punk rock sia ancora quella sulla quale i Derozer costruiscono la propria musica, con largo spazio per drumming e chitarre. Temi tutti sommato simili quelli di Camminerò da solo, che riprende la grande tematica della fuga. Vecchio punk è un altro pezzo da corsa con qualche pizzico di nostalgia.
A proposito di correre, ecco La vita è una corsa, pezzo di velocità ed elettricità che conferma le tendenze. Il cuore del mare ha liriche un po’ da Rino Gaetano, ma immerse in un contesto sempre accelerato. Una giornata non basta si occupa di tematiche sociali a largo spettro. Più narrativi invece gli spunti di Passaggio a Nordest, la title track.
La notte prosegue su un versante più vicino al rock, con tematiche ribelli ma con qualche pizzico di nostalgia anche qui. Un po’ di polemica con i new media emerge da Blogger (per fortuna TRAKS non è un blog ma un sito d’informazione). Si chiude con Zombie, ultima cavalcata elettrica
I Derozer confermano, ad anni di distanza, il proprio stile. Forse era lecito attendersi un disco che tenesse conto, almeno un po’, delle sonorità contemporanee, ma anche la coerenza granitica è un valore.