Tra beats e poesia, impegno politico e romanticismo, Miró è il secondo estratto da Ce lo chiede l’Europa, il nuovo album di Dutch Nazari prodotto da Sick et Simpliciter in uscita il 16/11 per Undamento.
Dutch Nazari torna con il suo “cantautorap” unico, atipico, sempre personale. Sonorità elettroniche che ora si fanno più incalzanti, suoni stratificati che si mescolano con le metriche del rap e la cifra comunicativa dei poetry slam. Al centro del brano il testo: una carrellata di immagini, situazioni, eventi raccontati attraverso un flow mozzafiato ed una tagliente ironia.
DUTCH NAZARI, “MIRO'”: IL TESTO
Oggi ho fatto la lista della spesa
Poi l’ho lasciata lì sul tavolo
Tanto non mi serviva niente
Solo una scusa per uscire almeno oggi che è sabato
In piazza turisti in comitive
Consultano le proprie guide
Al bar un uomo beve vino, mangia olive
Fa una battuta triste alle bariste e ride
Prima del tempo perfetto in cui ogni progetto si avvera
C’è sempre un tempo imperfetto o almeno c’era
Tra i fili dei tram e i fili dei lampioni stasera
Il cielo in città somiglia a una ragnatela
La notte mi fermo a ripensare ai messaggi che di giorno il mondo mi manda
Lettere in stampatello scritte col pennarello sui pali di un cancello:
Samantha ama Marcello
Bevo la vodka come aperitivo
E vivo la vita come un quadro astratto
Nel senso che io non la capisco affatto
Ma ne parlano bene in tanti e io mi fido
E non vorrei suonare riduttivo ma
Per me il mondo è come un quadro astratto
E se tu dici che è figo e mi ricordi il motivo
Sta’ a vedere che tu- sta’ a vedere che mi fido
Questo tramonto così splendido
È così per via dell’inquinamento
E questo amore che tu provi per me
È bellissimo anche se un po’ violento
Sarà pur vero allora
Che ogni cosa ha i suoi contro
Che ogni cosa ha i suoi pro
Addirittura questo tramonto, questo nostro rapporto
Ma so che
Prima del tempo perfetto in cui ogni progetto si avvera
C’è sempre un tempo imperfetto o almeno c’era
Qui fuori città non ci sono lampioni e la sera
La terra sembra il mare, il cielo una balena
E a volte mi fermo a soppesare i contrasti che di giorno il mondo mi mostra
Svastiche sopra a un muro, affianco a qui qualcuno
Ha scritto “Vaffanculo” col pennarello scuro
Bevo la vodka come aperitivo
E vivo la vita come un quadro astratto
Nel senso che io non la capisco affatto
Ma ne parlano bene in tanti e io mi fido
E non vorrei suonare riduttivo ma
Per me il mondo è come un quadro astratto
E se tu dici che è figo e mi ricordi il motivo
Sta’ a vedere che tu- sta’ a vedere che mi fido