E niente, ti metti una bella maschera da Flash e ti metti a suonare canzoni influenzate dal folk ma con qualche twist qui e là. Almeno è così che ha fatto Fabio Mercuri, almeno a giudicare da Progetti per il futuro, secondo e appena uscito album, per AdesivaDiscografica/Self. Il cantautore leccese trapiantato a Milano con alle spalle una lunga carriera segnata da molteplici collaborazioni artistiche (Enrico Gabrielli, Xabier Iriondo, Mauro Ermanno Giovanardi, Diego Mancino ecc.) si fa produrre da Leziero Rescigno (La Crus, Amor Fou) un album mixato e masterizzato da Paolo Iafelice (già al lavoro con Fabrizio De Andrè, Vinicio Capossela, Daniele Silvestri, PFM ecc.), per raccontare “la dura lotta quotidiana tra divano e bicicletta”.
Fabio Mercuri traccia per traccia
Il disco si apre con L’arte del bonsai, già significativa sia per la cura del dettaglio sia per un passo morbido ma non spento. Le qualità della narrazione di Mercuri acquistano nerbo ulteriore con Universale, rock pop con buone note di basso, con qualche reminiscenza dei Baustelle che si incunea nel tessuto del pezzo.
Agosto 2013 sottolinea le qualità di freschezza della scrittura di Mercuri, che non rinuncia a incastrare le proprie riflessioni in trame sonore vivaci e godibili. A proposito di divani, ecco Il divano, morbida e mezzo sudamericana, con altre facce leggere da mostrare. Siamo quasi al synth pop con Il resto lo scopri da te, seppur innervato da un drumming continuo e incalzante.
Si procede con Ora, con la chitarra ad aprire le danze e qualche sensazione rock-blues, e con il diffondersi di sensazioni più british nel corso del pezzo. L’esplorazione di un’epoca ammorbidisce un po’ i toni, prima che Una cosa normale chiuda il discorso su toni parzialmente più acidi.
Pur senza esagerare con facezie o ironia, il disco di Fabio Mercuri si ascolta in modo leggero e lascia una sensazione di minima allegria. Il che non vuol dire che sia un disco banale o faceto: al contrario Mercuri trova la formula giusta per parlare del quotidiano con la giusta dose di contenuti, accogliendo lezioni internazionali su come presentarli in modo piacevole.
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