Seconda giornata ieri sera per Le Notti dell’Underground – Festival di Re Nudo, che dopo l’apertura di giovedì alla Fabbrica del Vapore di Milano (via Procaccini 4) ha celebrato la prima giornata “piena” con eventi, mostre, installazioni artistiche, presentazioni di libri e moltissime altre proposte artistiche e culturali.
Non poteva mancare la musica: con la collaborazione di FindYourLive, sono stati molti gli artisti ad alternarsi sui due palchi dell’evento, quello acustico nella Loggia e quello elettrico sul Piazzale. Con qualche fuori programma, come vedremo.
Chitarra in mano, è stato Ceckh ad aprire la giornata: la sua proposta venata di punk ma anche da una scrittura intima e personale si incontra con una passione evidente per le sei corde.
Più vicino al cantautorato italiano Scaleno, che dopo aver duettato con Ceckh su When September Ends dei Green Day, ha deciso di portare la sua chitarra e le sue canzoni decisamente fuori dal palco prestabilito: con lo spirito del cantastorie e del busker, ha percorso gli spazi del Festival cantando le sue canzoni e anche qualche cover eccellente, come Eppure soffia di Pierangelo Bertoli.
Giusto il tempo di cambiare palco e ci si è spostati sull’ampio piazzale della Fabbrica per assistere all’esibizione di In.Visible, per l’occasione in duo, che ha proposto i successi della propria carriera, da Dark Room a Invisible, venata come sempre di dark wave e di elettronica, anche se con qualche tentazione pop qui e là.
E’ poi iniziato il momento delle band: per primi sono saliti sul palco i lombardi Casta, in trio, per una proposta molto eclettica che, pur partendo dalla musica black e mescolando elementi soul, r&b, funk, si sposta sul versante dell’energia e perfino della rabbia a tratti. Con un moderato ma sapiente uso di effetti elettronici per fornire sfumature ulteriori.
Poi è stata la volta degli Est-Egò, quintetto di origine torinese, che prende le mosse da un rock psichedelico ma che ha finito per indondare il piazzale di suoni forti e intensi. Una performance di alto livello che ha confermato la solidità live del gruppo, fedele alle proprie linee di basso ma poi molto libero di spaziare all’interno di brani che dal vivo acquistano una forma molto corposa e molto viva.
Le romane Lady and the Clowns hanno chiuso la serata con altrettanta energia: superando più di qualche ostacolo, le ragazze si sono presentate sul palco senza il batterista “titolare” (ma con un sostituto decisamente all’altezza) e hanno dovuto litigare con un piccolo problema di amplificazione della chitarra. Ma la loro performance non ha risentito degli inciampi tecnici e hanno regalato le canzoni del nuovo disco Mar Viola con tutta la potenza ruvida di cui sono capaci.
Oggi terza giornata del Festival, ancora con una corposissima proposta musicale: a partire dalle 17 si esibiranno Raesta e Beca nella Loggia, mentre sul palco nel piazzale toccherà ad AGA, Le Schiene di Schiele, Wild Bloom e Tragic Carpet Ride.


























