Si chiama Non eri prevista il nuovo album della cantautrice umbra Giorgia Bazzanti, ricco di firme prestigiose e di forti sensazioni melodiche. Le abbiamo rivolto qualche domanda.
Ci racconti un po’ della tua storia e come sei arrivata al tuo esordio “Non eri prevista”?
La musica mi accompagna fin da piccola. Ho studiato pianoforte, canto, teatro. Nel 2014 ho vinto Palco Aperto Roma ed Eugenio Finardi mi scelse per aprire alcuni suoi concerti e duettai inoltre con lui.
Ho poi pubblicato un ep e ho aperto un concerto di Nathalie. Mi sono laureata in Lettere, ho studiato a Roma con grandi professionisti dello spettacolo tra varie accademie e collaboro da fine 2016 con Guido Guglielminetti.
In quest’ultimo anno ho aperto un concerto dei New Trolls, sono stata finalista ad Area Sanremo, al Premio Mimì Sarà, semifinalista al Premio Bertoli, seconda classificata al Premio Valentina Giovagnini e terza classificata al Pop Rock Music Fest in cui ho vinto il Premio della Critica.
Durante questi anni c’è stato un grande lavoro in studio che mi ha visto sia come cantautrice sia come interprete ed è nato appunto questo album prodotto dalla psr factory, l’etichetta discografica di Guglielminetti.
Come hai affrontato questo disco?
Sono stati due anni intensi in cui ho preso un sacco di treni da nord a sud! Io sono umbra e lo studio della mia etichetta è a Peveragno, in provincia di Cuneo.
Sono stati due anni di duro lavoro ma anche di emozioni bellissime, soprattutto perché ho lavorato a contatto con grandi artisti che mi hanno arricchito molto, sia dal punto di vista artistico che umano.
Due anni di ritmi serrati, di sacrifici ma anche pieni di energia e creatività.
“Se questo non è amore” è stata scritta da Gianmaria Testa e Guido Guglielminetti. Come ti sei posta di fronte a una canzone che porta firme così prestigiose?
Questo brano mi ha emozionato sin dalla prima volta che l’ho registrato in studio. Stimo particolarmente queste due firme, da sempre.
È stato davvero un onore poter interpretare questo brano. Ammetto che ogni volta che lo canto provo una sensazione particolare e mi piace immaginare che Gianmaria sia lì ad ascoltarlo, ovunque si trovi.
Come spieghi la scelta di fare una cover di “Viaggiatori d’Occidente?
Questi due anni sono stati pieni di viaggi e il tema del viaggio ben si collega con quello dell’album e con la conoscenza dell’altro e di noi stessi; solo aprendo i nostri orizzonti possiamo realmente liberarci di tutti i nostri pregiudizi e luoghi comuni. Ma, soprattutto, perché ero in studio con gli stessi musicisti che la suonarono al tempo con Ivano Fossati: Guido Guglielminetti, Elio Rivagli, Fabrizio Barale.
Quali saranno i tuoi prossimi passi?
Ora porterò in giro le mie canzoni, continuerò a lavorare nelle scuole e già sto pensando al prossimo treno da prendere!