Nati di recente ma con le idee già molto chiare: i Lucifour m pubblicano Uno, il primo ep, e si raccontano grazie alle nostre domande.
Chi sono i Lucifour m?
Lucifour m è un progetto nato nel 2018 dall incontro di 3 musicisti e produttori con grande affinità elettiva, sia dal punto di vista musicale sia umano. Marco Frattini batterista di avsriati progetti (M+A, MACK, C’mon Tigre); Michele Ducci (cantante di M+A, Santii); Mattia “matta” Dallara (Capucino, Amycanbe, Daniele Baldelli).
Il vostro ep contiene cinque canzoni tra l’altro piuttosto diverse l’una dall’altra, pur con una certa omogeneità sonora. Ci raccontate quali sono state le premesse del disco?
È nato tutto in maniera molto naturale e concreta alcuni brani sono stati registrati in presa diretta e mai più rielaborati, mentre altre tracce hanno ricevuto una maggiore cura in post produzione mantenendo però una omogeneità di approccio che le rende genuine e senza fronzoli.
La fortuna di avere un ottimo recording studio sempre a disposizione ha accelerato la parte creativa e le prime canzoni sono nate a livello di scrittura in poco più di una settimana, con una modalità di jam session per essere poi registrato alla sessione successiva…
Inizialmente si trattava di un album di 10 tracce; la scaletta è stata poi rivisitata con la collaborazione della nostra label (sonar kolkektiv/k7) ed è stato deciso di risistemare la tracklist in due ep (il secondo in uscita nei primi mesi del 2020).
Il tipo di scrittura essendo molto spontanea, praticamente quasi di getto, ha fatto sì che i brani,pur essendo diversi tra loro, si accomunino in un unico sound.
Mi sembra piuttosto spiccata la vostra predilezione per i suoni black. Quali sono i vostri punti di riferimento in questo campo?
In realtà non c è nessuna particolare predilezione verso alcun genere o suono specifico. Chiaramente il background di ogni elemento è emerso e si è fuso in una mistura di contaminazioni… se spicca nell ascolto una predilezione per sonorità “black” ne siamo molto felici ma l’intento è solo quello di scrivere e produrre quello che ci rappresenta di più in un dato momento.
Avete pubblicato, come si faceva un tempo, il singolo “Hell0” che non è contenuto nell’ep. Quali i motivi di questa scelta?
Hell0 farà parte del secondo ep (DUE) in uscita a gennaio 2020
Quali saranno i prossimi passi dei Lucifour M?
Stiamo definendo un tour a partire da marzo 2020. Abbiamo in cantiere un nuovo album. E un progetto di video art in collaborazione con zapruder filmmaker group… una monolitica follia 3d di cui andiamo molto fieri che uscirà molto presto.
Lucifour M traccia per traccia
Dopo l’intro Audio Message From the Laughing Man, parte con una certa intenzione Reborn to Love, che ha sonorità molto black ma anche un drumming particolarmente animato.
Voci animate all’inizio di Dog, che poi cambia più volte umore in corso d’opera, conservando un certo groove, rappeggiando qui e là e mostrando una certa fantasia.
Feelin’ High sembra, con il cantato, voler comunicare l’opposto di quello che il titolo dice, finendo in una ballad corale molto malinconica.
C’è un po’ di tristezza, ma presto stemperata, anche all’interno di Valentine, che offre una scatola piena di sapori differenti, sempre un po’ figli di Prince, un po’ amici della disco dance anni ’70.
A chiudere ecco un’altra ballad, Wake, morbida e con ritmi a risacca, molto concentrata sui propri sentimenti.
Una prova davvero curiosa, quella dei Lucifour M, una band che sa e può sorprendere: in questo pugno di canzoni si concentrano talenti e amore per sonorità del passato, espresse però con notevole capacità e anche una buona dose di creatività.