HÅN, “Gradients”: recensione e streaming

Gradients è il nuovo ep di HÅN, disponibile su Spotify, Apple Music e tutte le piattaforme digitali per l’etichetta Factory Flaws. Sei tracce che, attraverso angolature e prospettive diverse, indagano il mondo delle relazioni umane, raccontate in tutte le loro articolazioni: amore, amicizia, legami di potere, rapporto con se stessi.

Al centro dell’ep la consapevolezza che esiste uno spazio, tra le cose e le persone, che non è possibile penetrare. Per quanto una relazione possa essere simbiotica, possa essere idealmente vissuta senza veli, limiti o barriere esisteranno sempre delle sfumature indecifrabili, che riguardano le singole individualità, e che rimangono intatte nell’incontro di due persone.

“A volte dimentico che, non importa quanto vicino a te, nessuno potrà mai sentire esattamente quello che senti.  E così ho immaginato le relazioni in una sorta di sinestesia, rappresentata da gradienti, in cui i colori si fondono l’uno nell’altro fino a quando non sono due colori distinti.  E tutti quei colori nel mezzo sono le differenze che fanno due persone, due persone diverse. Ma a volte è così difficile vederlo, perché i colori si fondono in modo graduale”

HÅN traccia per traccia

Atmosfere rarefatte ma non troppo quelle che attendono l’ascoltatore in Gymnasion, brano d’apertura. Il milieu di riferimento è senza dubbio quello del pop internazionale di classe, ma il brano è animato e vivo.

Ecco poi Jenny, che rallenta un po’ e abbassa le luci, per far passare un’aura abbastanza notturna e un po’ r&b.

Più lenti e compassati i ritmi di Saint Saint, un titolo alla Radiohead ma anche uno svolgimento morbido e malinconico.

Dinamica e quasi muscolare, per certi versi, ecco poi Lens, che solleva un po’ di polvere e se la balla anche un po’.

Un altro tuffo nella malinconia, stavolta mattutino, è quello previsto da 4AM, forte di un battito profondo.

Questa volta rarefatta davvero, e quasi subacquea, è It’s better when I sleep, che chiude il disco su tinte scure ma soffici.

Una conferma, quella della sensibilità pop di HÅN, capace di rimescolare le influenze soprattutto nordeuropee per proporre risultati del tutto personali e sempre godibili.

Genere: pop

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