Il collettivo mediterraneo di origini pugliesi Il Maestrale torna su tutte le piattaforme digitali e in radio con Medea. Il brano rappresenta la prima parte di φωνές (fonés dal greco, in italiano “voci”), una raccolta dedicata a voci lontane che affondano le origini nel mito e nella tragedia classica ma capaci di sussurrare anche agli uomini di oggi.
La raccolta prevede, al momento, la pubblicazione di due singoli in due rispettivi parti: Medea ed Euridice, quest’ultima in uscita nelle prossime settimane. Ancora una volta il Mediterraneo è al centro del collettivo pugliese: una cultura che sopravvive fortemente nel sangue e nella terra di provenienza, un filo rosso che perdura da quasi tre millenni, riproposta da Il Maestrale in una sorta di confronto bifronte e alterno con uno sguardo al passato e uno sguardo al futuro.
Medea è La prima “impetuosa” parte di φωνές: scritta da Alessandra Valenzano e Nicholas Palmieri, la furente e drammatica tragedia rinasce nei colpi della batteria di Paolo Colaianni che introducono la macabra danza del dolore della regina della Colchide. Gli intrecci vocali delle sorelle Valenzano, Simona e Alessandra appaiano come echi lontani che inducono l’ascoltatore ad immergersi in questa storia mediterranea che trova la sua morale nel ritornello: “Il problema dell’uomo lo insegue, è già nel suo sperma”.
L’odio, l’invidia, la gelosia sono sentimenti umani che sembrano non poter tramontare mai, si svincolano dall’epoca di appartenenza e se la natura comanda, l’uomo, imperfetto di natura, può solo fondersi con essa e tentare di sopravvivere a tempeste, piogge e tormente