Prosegue la nostra serie di interviste legate a #TRAKSCLUB con qualche domanda rivolta a Dino de Il Paniere di Crema, in provincia di Cremona.
Come si può raccontare il Paniere a chi non c’è mai stato?
Il Paniere è una realtà live portata avanti da un gruppo di volontari appassionati. Una struttura agile, pensata per una programmazione che punti a date di prestigio ma con un occhio alla sostenibilità in un mercato (quello della musica indipendente ) da sempre difficoltoso e dalla risposta complicata. Una struttura che punta tutto su una proposta artistica selezionata. Una sala live capace di contenere trecento persone ma che non fa perdere l’effetto da club live intimo.
Quali sono i concerti più attesi per questa stagione?
Ce ne sono molti e molti in via definizione. Dalla Bandabardò a gennaio, i Perturbazione a febbraio, Carnesi appena passato, Dardust a dicembre, Ghemon a novembre. E poi Ambramarie e la presentazione del nuovo album, Ronin a novembre, Zeus e via dicendo. Oltre a questi però cerchiamo di avere un occhio di riguardo alle band del territorio perché un club live come il Paniere, con sede in un bacino d’utenza piccolo, ha anche il compito di prestarsi a luogo di esibizione per band del territorio.
Quali dei concerti passati ricordi con maggiore entusiasmo?
I primi due di livello della scorsa stagione. IOSONOUNCANE il primo di tutti, carico di aspettative per un artista che stava facendo onde. Una serata carica di aspettative e di lavoro. Giorgio Canali l’altro. Un personaggio storico della musica italiana. Un onore per noi.
Qual è il problema principale nel gestire un locale come il vostro oggi?
Il problema di tutti il club live. Un pubblico appassionato e altamente educato all’ascolto ma non enorme. Nel mercato indipendente la coperta non è lunghissima per nessuno e spesso le dinamiche territoriali non sono chiare alle agenzie di booking. La diffusione della musica live originale deve essere proporzionata alla risposta del territorio per una determinata proposta. Questo meccanismo è spesso ignorato in maniera miope.
Qual è il consiglio che vi sentireste di dare a una band indipendente che ambisse a suonare nel vostro locale?
Di avere molta pazienza. Le richieste sono molte. Le scelte artistiche sono complesse e sovente si fatica a trovare posto. Un po’ di pazienza e determinazione è fondamentale.