Un altro carico di proposte in breve approda sui lidi di TRAKS. Cinque recensioni fresche fresche per scoprire dischi brevi, oppure usciti da qualche tempo, oppure passati ingiustamente sotto silenzio. A te l’esplorazione e l’ascolto.

Lemon Squeezers, “Pop Hurt”

lemon squeezersUn frullatore particolarmente attivo, quello dei Lemon Squeezers. Il quarto lavoro della band si intitola Pop Hurt e mixa istinti e sonorità di fonti molto diverse. Pop è sicuramente l’atteggiamento, che però si inclina ora verso lo swing, ora in direzione Big band, ora approda su lidi elettronici, ora prende pieghe decisamente soul e anche un po’ funk. Un disco molto colorato, “estivo” (qualunque cosa voglia dire), con mille piccole sorprese ed esplosioni distribuite su tutta la superficie.

 

The Black Animals, “Samurai”

black animalsUn esordio ricco di chitarre e di ritmo, quello dei Black Animals. Uscito per Stormy Weather (la nuova divisione label di Farm Studio Factory), Samurai contiene dieci brani nati dalla mente di Alberto Fabi, già cantante di Cardio e Il Testimone. Pezzi come Ogni giorno dimostrano non soltanto la vitalità del progetto ma anche le influenze internazionali  sul songwriting di Fabi. Invece brani come Il limite rivelano sia le radici blues, sia potenzialità che arrivano fin quasi al metal.

 

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Lpl, “lpl ep”

Sei canzoni dalle caratteristiche rock dai ritmi piuttosto tirati e con una certa dose di divertimento. Il primo ep degli Lpl si caratterizza per distinte note indie nella fragranza, con pezzi come No, in cui la chitarra imperversa. Con il procedere dell’ep sembra irrobustirsi anche il suono, anche se ci sono episodi più interlocutori come KitKat. In definitiva un esordio promettente.

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Oh! Eh!, “Non di amore”

Oh EhNon di amore è il primo album di OH! EH?. L’album è stato registrato a Perugia negli ultimi mesi del 2015 e nei primi mesi del 2016 da Federico Brizi ed esce per l’etichetta JAP, dal nome dello studio di registrazione omonimo. C’è una prevalenza della melodia nelle canzoni della band, ma l’approccio è piuttosto dialettico, quasi tormentato. Le canzoni si allungano a inseguire sentimenti piuttosto difficili, con sonorità spesso a crescere. Pezzi come Rosso corsivo si fanno guidare dal pianoforte tra due ali di tristezza profonda e ineludibile.

 

Be a Bear, “Push-e-Bah”

Be a BearFilippo Zironi, alias Be a Bear, bolognese, già attivo nel mondo ska-punk con Le Braghe Corte, cambia direzione e si affida all’iPhone. Un disco pubblicato un pezzo alla volta su YouTube, con base elettronica, ma anche qualche spruzzata di rock e di ambient, con il solo ausilio di uno smartphone. Grazie alla vittoria del concorso per band emergenti “La canzoni migliori le aiuta La Fame”,  Be a Bear pubblica Push-e-bah, il disco intero, corredato da tre inediti. Il risultato è una congerie notevole di soluzioni elettroniche spesso creative e a volte molto spassose, come nella traccia finale Mr.Mobbie.

 

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