Felidae Trick è lo pseudonimo di Omer Lichtenstein: oggi, proprio oggi, esce Working Hard ep (qui la recensione), cinque canzoni di ispirazione indie, rock, pop e autorale, nate tra Berlino e Tel Aviv, che hanno visto il contributo di Peter Walsh (già noto per aver prodotto Simple Minds e Peter Gabriel tra gli altri). Abbiamo intervistato Omer.
Puoi raccontare che cosa ti è successo fino a Working Hard ep e il motivo del tuo nickname?
Ho iniziato a formare una band per suonare le mie canzoni circa 4 o 5 anni fa a Tel Aviv. Ho pensato a lungo a un nome, e sono arrivato a Felidae Trick per il contrasto tra i due termini e il loro significato. “Felidae” è una parola scientifica latina, con connotati intellettuali, che nella mia musica simboleggia la complessità.
Al contrario, “trick” (trucco) è una parola semplice e ben nota, che rieccheggia il mio lato easy going, pop, non serio. In più “felidae” indica la famiglia dei felini e io, amante dei gatti, amo questa parola.
Come hai conosciuto Peter Walsh e come è stato lavorare con un produttore di questa statura e fama?
Durante il mio primo concerto fuori da Israele, nel settembre del 2012 al Reeperbahn Festival di Amburgo, ho conosciuto due persone di Augsburg, che più tardi sono diventate i miei manager. E poco dopo mi hanno messo in contatto con Peter. Lavorare con lui mi ha arricchito molto e ho imparato tanto durante le registrazioni. La sua fama non è stata affatto un ostacolo fra noi.
La tua band comprende membri di svariate nazioni: ci sono state difficoltà nel lavorare con loro?
Nessuna difficoltà, ma potrei dire che ci sono vantaggi e svantaggi. La cosa buona è che, essendoci la barriera linguistica, la musica “parla” di più e penso che ci sia una dose maggiore di magia in questo modo. Lo svantaggio, se lo vuoi chiamare così, è che c’è sempre distanza con qualcuno che non parla la tua lingua, ma non trovo che sia un problema che riguarda la musica.
Com’è nata “She Ain’t Rock’n’Roll”?
E’ nata dopo un tour in molte città europee (e israeliane) . Parla del movimento di una giovane generazione dalle città piccole a quelle più grandi, dove sognano di avere una vita movimentata. Qualcuno ci riesce, qualcuno no. La canzone parla di quelli che non ci riescono. Ha un’attitudine molto rock’n’roll, in contrasto con il significato della canzone.
Che strumenti avete usato per “Working Hard ep”?
Marco suona il basso e Nimrod la batteria. L’ep è stato prodotto da Ralf Goldkind (i Fantastici Quattro). Ralf ha portato molta più distorsione al mio suono, e qualche plugin truccato, cioè le sue specialità. Abbiamo provato molto con Drive, Fuzz e pedali di distorsione, non solo per la chitarra. Benché non ci sia un suono distorto nell’ep, è mescolato in un modo sottile, come un livello subliminale del suono.
Ralfha anche creduto e mi ha spinto a suonare le chitarre in questo ep, anche se io non sono un chitarrista straordinario, ma mi ha convinto del fatto di avere un modo di suonare molto singolare, così le canzoni ne hanno beneficiato.
Felidae Trick sarà in tour in Italia, ecco le date:
21.10_ Bookique (Trento)
22.10_ Revel (Treviglio)
24.10_ Barrio (Napoli)
27.10_ Le Mura (Roma)
28.10_ Faq (Grosseto)
29.10_ Groove (Foggia)
30.10_ Mentelocale (Palestrina)
31.10_ Il Paniere (Crema)
01.11_ Zog (Milano)
Ed ecco il video di Still Burning:
https://www.youtube.com/watch?v=Ue1Q2Xd31h0