“Raccontiamo storie senza parlare”: ecco riassunta in poche parole la filosofia di Sdang!, duo bresciano all’attivo dalla primavera 2015 che, dopo un primo ep, presenta nel maggio 2016 il primo disco ufficiale, La malinconia delle fate. Abbiamo intervistato Alessandro Pedretti e Nicola Panteghini (impegnati in passato come musicisti nella band di Ettore Giuradei e a fianco di Colin Edwin nel progetto Endless Tapes) per capire qualcosa di più del loro debutto. Ma siccome ci piace fare le cose in grande, ti regaliamo anche, in anteprima, un nuovo video live della band, giusto per farti un’idea. Ecco qui video e risposte:
https://www.youtube.com/watch?v=IgDfxDHesv8&feature=youtu.be
Si fa presto a dire “musica strumentale”. Perché questa scelta?
Ciao a tutti!!!
Semplicemente perché siamo un batterista e un chitarrista e vogliamo provare a raccontare con i nostri strumenti le nostre storie. Lasciamo cantare chi sà veramente cantare. E’ sempre esistita la musica strumentale (basta pensare alla musica classica) e la nostra scelta è una conseguenza della nostra attuale condizione musicale.
Voi Sdang!, anche se siete solo un duo, fate più rumore di un quartetto. Come ve la cavate dal vivo? Cosa succede?
Devo dire che dal vivo si suona davvero bene. Ormai i pezzi sono rodati, conosciamo i nostri appuntamenti musicali. Ogni brano si modella rispetto alla sera precedente in base a ciò che sono le nostre sensazioni. E’ un discorso molto delicato, partendo dal presupposto che tutto ciò che suoniamo ce l’abbiamo perfettamente in testa (o si prova a farcelo rimanere :) )
Il suono e la resa del suono sono fondamentali per noi, cosi come la scelta degli arrangiamenti che vanno a valorizzare la potenzioalità del duo. Le soluzioni di arrangiamento che abbiamo optato sposano sia le dinamiche delicate tipiche della malinconia che le esplosioni di gioia o di rabbia. Insomma, il concerto è un rituale emotivo piuttosto coinvolgente sia per noi che per il pubblico.
La Malinconia delle Fate: un nome curioso, per una band dalle molte anime e dai molti generi, racchiusi a volte anche in una sola stessa canzone.
Esattamente. La malinconia delle fate è un posto segreto in cui ognuno, ogni tanto, fa ritorno. E’ una mattina di primavera, un temporale estivo, i giorni azzuri di gennaio. Un rifugio, un fuoco acceso.
Secondo voi, oggi come oggi, con una sempre più limitata voglia di addentrarsi davvero nella musica delle nuove proposte, come può sopravvivere un progetto come “Sdang!”?
Facendosi un mazzo incredibile! Ci sono diversi aspetti. (1) la cura della musica, (2) la credibilità dal vivo, (3) suonare nei posti in cui la gente sia educata all’ascolto, (4) abituarsi a vivere di alti e bassi, (5) tenersi aggiornati riguardo a nuove sonorità e alle nuove tendenze musicali (6) non lasciarsi fregare dalle nuove effimere sonorità e dalle nuove tendenze musicali, (7) avere coscienza dei propri limiti e delle proprie capacità, (8) osare, (9) sbagliare, (10) migliorare costantemente, per se stessi, per il proprio gruppo e per le persone che man mano si affezionano al gruppo, (11) non cedere all’illusione di essere arrivati, perchè nel momento stesso in cui lo pensi almeno altri 10 ti sono passati davanti.
Quali sono i vostri punti di riferimento, nell’ambito della musica strumentale?
Sia io che Nicola ascoltiamo tantissima musica senza aver riferimenti precisi sulla musica strumentale. Comunque tra la musica strumentale che ascoltiamo ultimamento ci sono Get the blessing, Nils Frahm, Ryuichi Sakamoto, William Basinski, Philip Glass con Glassworks, tutti artisti dai linguaggi molto differenti che non hanno bisogno di parole per raccontare storie.
Venite da Brescia, una città parecchio vivace dal punto di vista musicale. Un luogo che ha influenzato le vostre scelte artistiche?
Più che il folklore e la propria città, penso che oggi siano i media e dettare le influenze musicali. In realtà a Brescia abbiamo dei locali molto validi (Latteria Molloy, Lio bar e Carmen town su tutti) che propongono una programmazione costantemente attenta e interessante.
Se vuoi vedere gli Sdang! dal vivo puoi! Nel senso che la band è in tour: ecco il calendario delle date.