Keeper Louie: con più sogni e ambizione

del signor Uffa

Keeper Louie è un ragazzo come tanti, un cameriere che stacca tardi, attraversa tutta Milano e se ne torna a casa dalla sua ragazza, che ascoltava metal da ragazzo per poi smettere e, come in tutte le storie più belle, Keeper Louie, alterego di Christoper Martucci, è anche un rapper dall’animo sensibile, un talento nascosto che condivide con pochi, che si dimostra e racconta in un ep dal titolo 4 Seasons in cui ripercorre le quattro stagioni di un anno non proprio felicissimo.

Presenti il tuo progetto con tre nomi di alcolici e ce li commenti?

“Bloody Mary”, un cocktail in cui l’equilibrio degli ingredienti è fondamentale, è un po’ come la cucina, se non è bilanciato disgusta. “Aviation”, un cocktail piacevole all’apparenza, potrebbe sembrare un analcolico da mandar giù in un sorso solo senza problemi, è proprio lì che arriva il Gin a darti la botta finale, finché non lo senti in testa e sullo stomaco. Infine, per continuare la metafora dei cocktail, la “Fantasia del bartender”, sperimentale ma semplice, perché soddisfi chiunque lo beva senza che conosca effettivamente gli ingredienti di cui è composto.

Chi è Keeper Louie quando non suona?

Un ragazzo che lavora e si guadagna il pane ma con più sogni e ambizione della gente comune. Milito nel settore della ristorazione dalla mia prima esperienza lavorativa, ho studiato grafica all’artistico e ho pensato anche di laurearmi in Scienze della comunicazione ma ho abbandonato la facoltà alla fine del primo anno. Il mio obbiettivo è continuare a suonare, avere più tempo per scrivere e farne un lavoro, il resto è solo utile a campare visto che non ho mai un euro in tasca, non mi interessa continuare gli studi se non per piacere personale, non voglio che quella diventi la mia vita.

In che cosa consistono le tue quattro stagioni? E’ possibile ascoltare questo ep con un’altra tracklist o se ne perderebbe il senso? E qual è il senso?

Comincio col dire che le stagioni hanno una consequenzialità che va rispettata nell’ascolto, fa parte del viaggio. Per questo non ho scelto di promuovere l’ep con un singolo unico ma con un video che prendesse l’apertura e la chiusura insieme, anche se “Primavera” potrebbe vivere di vita propria per certi versi. Fa tutto parte di un racconto che descrive le mie sensazioni di una vita e più nello specifico degli ultimi avvenimenti.

Il cambiamento, l’andare a vivere da solo e quindi cambiare città, l’indipendenza, le nuove esperienze lavorative e la perdità dei propri punti di riferimento, gli amici di una vita che si allontanano e disastri relazionali. Insomma, un cocktail esplosivo. Vorrei farmi conoscere così, intimamente, perchè riesco a farlo con tanta semplicità soltanto nei miei testi e sono sicuro che ci si possa ritrovare in molti passaggi anche senza aver vissuto le mie stesse esperienze. Sono sentimenti universali dopotutto.

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