Ultrasogno è il primo singolo di Kilian, secondo nome di Luca Restaino, artista vicentino classe ‘95, attualmente di base a Milano. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.

È il tuo primo progetto musicale? 

No, ho avuto molti altri progetti, questo è il primo da solista. Il primo progetto è nato alle medie: un gruppo prog rock inglese di sei ragazzini. E’ durata comunque dieci anni in cui cantavo e scrivevo, abbiamo suonato molto, tantissimo. Ce ne sono stati altri, tutti in italiano sono passato dal cantautorato al rap e poi r’n’b e soul.

Quali sono i riferimenti che ti hanno influenzato di più nel tuo percorso e in che forma compaiono nella tua musica?

Sento di essere stato influenzato da molti artisti come Frank Ocean, Bon Iver che riescono sempre a far arrivare quel mix di malinconia e nostalgia non definibile, è una cosa che cerco sempre di portare nei miei brani. Fred Again, Ross from friends, sono solo un paio di quelli che mi hanno trascinato nel vortice caotico dell’elettronica (UK garage) un genere che mi sono riscoperto adorare fin da piccolo (quelle drums, me le canto sempre in testa).

Questi ritmi come anche drum’ n’ bass, breakbeat, speed garage e si connettono alla perfezione con il mix emotivo citato prima.
Inoltre aggiungono sfogo del movimento, del ballo. Brian Eno e David Bowie, non tanto per la musica quanto la loro filosofia della creatività. Non ho molti riferimenti italiani, Venerus, Cosmo, Mace, Generic Animal, Laszlo de Simone mi piacciono tutti molto, non so se ho preso da qualcuno di loro.

Il mio comunque è: mai fedele ai propri eroi o aspirazioni. Tutti quelli che ho nominato (anche quelli che non ho nominato) hanno in comune il fatto che quando li ho sentiti mi sono sembrati qualcosa di nuovo, che non c’era prima. Mi piace che sono riusciti a farsi largo facendo qualcosa che poteva anche non funzionare, che aveva il suo particolare, che aveva una direzione. L’ambizione è tentare di fare lo stesso, copiare tutti ma non far sentire nessuno.

Cosa significa “Ultra” per te? 

Ultra di per sé una via a metà tra una dedica e un gioco. Il gioco arriva dai ricordi da bambino dove scoprivo tutte queste parole come Mega, Master, Iper, Maxi, Ultra legate per lo più alle pokeball, erano parole strane comunque. Però queste parole sono potenti, e la dedica viene da Nostalgia Ultra (il mixtape del caro Frank) è proprio li il potere: non è solo “nostalgia” quello che evoca. Riguardandole oggi mi sembrano altamente futuriste, un po’ cyberpunk, e lì mi ci tuffo. 

Che differenza c’è quindi tra un sogno e un Ultrasogno

Ultra di Ultrasogno è un esagerazione. Il testo che è uscito aveva tratti molto reali per lo più sulle strofe e un ritornello completamente l’opposto, più simile a un incubo di quelli che ti svegli e non sai se è successo sul serio o meno. Volevo estremizzare questa cosa, Ultrasogno è un sogno cosi reale da sembrarlo veramente. O forse è davvero reale. 

A livello di forme e linee la cover ricorda in qualche modo i quadri di Giorgio De Chirico, come è nato lo scatto? 

Non era previsto uno scatto del genere inizialmente, è una cosa che è successa, dovuta a scarsità di attrezzature e possibilità. Lo scatto è realizzato in una piscina all’aperto, d’inverno, la piscina era in disuso, questo la rendeva molto interessante come posto. L’associazione brano-scatto è avvenuta dopo. Riguardando tutte le foto di questo set che inizialmente non doveva essere quello dell’artwork abbiamo trovato questa associazione e ritagliando, capovolgendo e pulendo l’immagine è venuta la descrizione perfetta del brano. 

Nonostante la strumentale elettronica – e che fa ballare – non tralasci il cantato, unendo un genere tendenzialmente muto al cantautorato. È questo il risultato che ricerchi? 

E’ questo, l’unione di queste due cose. Più avanti mi piacerebbe sperimentare mescolando musica e testo in diversa misura, per cui arrivare anche a una strumentale con pochissima voce o viceversa, un testo con il minimo di musica. No limits, ma per il momento è questo. 

A giudicare dalla cura messa nella produzione del brano, mi viene da pensare che tu produca anche altri artisti. È così? 

Produco altri artisti anche se non da molto, per lo più sono artiste/i emergenti ai primi brani o che vogliono provare a dare una direzione più precisa al progetto. Il progetto più definito e per cui ho prodotto due ep è Lumen, una ragazza con un potenziale emotivo e una purezza difficili da raggiungere.

Anche se sei ancora al singolo d’esordio, cosa dobbiamo aspettarci dal futuro di Kilian?

Di canzoni ce ne sono, ho pronti alcuni pezzi che aspettano solo di essere distribuiti. Per il momento comunque non penso che farò nessun live, in futuro mi piacerebbe organizzare un duo o trio di elettronica live per adesso sto preparando una selezione per un dj set.

Pagina Instagram Kilian

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