E’ un ep, ma non sembra: “Dasein“, il nuovo lavoro di K-Conjog, contiene 12 tracce, benché 5 siano remix. Si tratta in ogni caso di un lavoro piuttosto esteso, elaborato, sfaccettato.

K-Conjog è lo pseudonimo di Fabrizio Somma, polistrumentista, compositor, produttore di musica elettronica che pubblica con l’etichetta americana Abandon Building Records e che ha alle spalle svariati lavori e due lp, “Il nuovo è al passo coi tempi ” del 2009 e “Set your spirit freak!” del 2012.

Dasein” significa “essere” o “esistere” in tedesco, e K-Conjog si lega dichiaratamente al concetto heideggeriano di “esser-ci”, di esistenza trascendente e di “esistere come progetto”.

E “trascendente” è sicuramente un aggettivo che si può collegare a brani che sfumano eterei senza perdere la loro essenza e la loro sostanza nel disco, come Polite Impolite.

Si va dall’elettronica minimalista come quella di I come from Mentedey all’ambientazione più urbana e rumoristica di It’s impossible for me to be against you sempre senza l’esigenza di strafare, di inserire elementi a tutti i costi o di appoggiare effetti su effetti.

I sample ripetuti disegnano arabeschi originali e portano l’ascoltatore a considerare piani differenti e livelli più alti di pensiero.  A volte ci si scontra con suoni molto “concreti”, come quelli di Something to know, something to do, something to say, ma a fare da contraltare c’è spesso il suono del pianoforte, cristallino, a mantenere una sorta di purezza di fondo.

I cambi di ritmo all’interno del disco sono sempre piuttosto graduali, e anche se a volte possono raggiungere qualche tipo di parossismo, si impongono passo passo e non all’improvviso, come a sottolineare passaggi del tutto naturali.

Meno significativa la sezione dei remix, in qualche caso portatori di alterazioni che non sembrano perfettamente in linea con il clima del resto dell’ep.

Ma il lavoro di K-Conjog è potente e di rilievo. Levigato, lucido, fluido, assomiglia molto a una tappa importante di un percorso da tenere d’occhio.