CV_MOLEDue anni dopo What’s The Meaning? ritornano i messicani Molé, ovvero Mark Aanderud (pianoforte, piano elettrico ed elettronica) e Hernan Hecht (batteria, elettronica e produzione). Ma non da soli: troviamo i due in trio con il bassista Stomu Takeishi per incidere RGB.

In fotografia e nelle branche della fisica e dell’informatica che si occupano di immagini, la sigla RGB indica il modello di colori di tipo addittivo dal quale si possono ottenere tutti i colori dello spettro: Red (rosso), Green (verde), Blue (blu).

E questo disco, che si muove dal jazz al rock fermandosi lungo svariate tappe intermedie, è davvero ricco di colori e di sfumature.

È un inizio sommesso anche se energico quello di Sub-All, la prima traccia del disco. A guidare nelle oscurità del brano è soprattutto la plasticità del pianoforte, ma non bisogna sottovalutare la mole di lavoro del basso.

È invece la batteria a prendere il centro della scena in Reasons, che parte con le caratteristiche di un brano dark wave ma finisce per seguire percorsi del tutto differenti, orchestrando una session irruente ma non priva di sottigliezze.

Trichromatic ha una partenza errabonda, come se stesse cercando la direzione corretta. La direzione trovata alla fine sarà quella di un jazz di stampo piuttosto classico ma non privo di divagazioni sorprendenti.

Apparentemente più tranquilla, Winip si dipana su un canovaccio moderato e con ritmi più canonici, ma nel contempo costruisce un panorama che piano piano si va facendo minaccioso.

Il livello della minaccia non scende nemmeno con Freelance, in cui il basso di Takeishi torna a ergersi protagonista di movenze sinuose e liquide.

Rodriguez si esprime su una progressione molto vorticosa e accelerata in cui il pianoforte prende la guida melodica e anche ritmica del brano.

T. Overlap si immerge in conversazioni subacquee molto approfondite e articolate. Più cristallini i suoni che caratterizzano le conversazioni di Ine Sest, nuovo brano di ritmo tra il medio è il meditativo.

Si chiude con Wix, energica session in cui la vitalità del progetto trova il proprio compimento.

Una band, un trio, un gruppo jazz non è semplicemente un incontro tra strumenti, ma un incastro difficile tra individualità differenti, con asperità da limare, ansie, voglie di protagonismo che trovano la propria collocazione se il discorso sonoro trova un proprio senso.

Il senso dell’incontro tra i Molè e Takeishi è perfettamente racchiuso in RGB, disco vitale e prodigo di ottime sensazioni, ma soprattutto portatore di una perfetta integrazione tra sensibilità differenti.