Sicuramente lo sapete già, ma la città di Malmö è in sostanza la Sanremo svedese, visto che ospita ogni anno un concorso canoro che regala talenti svedesi per l’altrettanto annuale e imperdibile (se siete amanti del trash) Eurovision Song Contest.

Dalla città del sud dela Svezia arrivano anche Zlatan Ibrahimovic e la recentemente scomparsa Anita Ekberg. Ma arrivano soprattutto le OLD: un bizzarro trio elettropop con idee psichedeliche e una buona abilità nell’interagire a livello vocale, come dimostra il secondo ep, Who’s Who.

Bird apre il lavoro con un’introduzione molto moderata, che però lascia presto spazio a idee molto più scintillanti: c’è impatto, ma ci sono anche i coretti dream pop, elemento caratterizzante dell’ep.

E infatti: Hormones si apre più o meno dove Bird aveva lasciato, con coretti a cappella e sonorità non troppo invadenti: le canzoni del trio sono con tutta evidenza giocate su voci, effetti e qualche piccola sorpresa.

Dude, il singolo, conserva più o meno lo stesso canovaccio ma lo arricchisce di percussioni di maggior rilievo, di aspirazioni psichedeliche e di sperimentazioni vocali più estreme.

Si chiude con Personally, che oscilla per tutto il brano fra la new wave e istinti dance, arrivando comunque in fondo senza cedere del tutto a nessuna delle due tentazioni e inserendo perfino un paio di frasi di sax, che saltano fuori quasi dal nulla.

L’ep è molto divertente e di buon sapore, conferma che quando gli svedesi incontrano il pop può succedere quasi qualsiasi cosa ed è un ascolto consigliato per chiunque apprezzi l’interazione tra voci femminili.

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