Fossimo già grandi è il disco d’esordio del giovane cantautore Leandro uscito per l’etichetta torinese Bunya Records. Registrato e mixato presso Indigo Music di Palermo, è stato prodotto da Fabio Rizzo, Francesco Vitaliti e Paolo Bertazzoli (già al lavoro con Eugenio in Via Di Gioia; Dimartino, Niccolò Carnesi) e masterizzato all’Analogcut (Berlino) da Marco Pellegrino.
Il disco è stato anticipato dal singolo Emancipazione, featuring Eugenio Cesaro (Eugenio in Via Di Gioia), emancipazione intesa come lavoro costante su sé stessi, senza accontentarsi mai, un lavoro che non lascia tempo all’appagamento, ma è un’incessante ricerca di qualcosa di sempre più grande e, di conseguenza, più complesso.
Leandro traccia per traccia
Inizio acustico ma presto sonorità e sensazioni più allargate, per Saprai farti valere, canzone costruita un elemento alla volta, con riferimenti internazionali e un che di ipnotico.
I suoni si fanno plastici e diffusi anche con Tuo fratello, che acquista passo e consistenza, con un ambiente sonoro che si può collocare in ambienti intermedi tra i Beatles psichedelici e i Radiohead.
Piuttosto acida e molto cadenzata ecco poi Per Mano, che ha un cantato fitto, un umore variabile e mostra le capacità vocali del cantautore, mentre si parla di viaggi in acqua e di nemici autocreati.
Molto più calma Una casa sopra un albero, che però tracima nel finale, quando si alzano i toni, anche per ribadire la propria necessità di ancorarsi a un punto di fuga.
Cori e nuvole sonore aprono E’ Meglio, probabilmente la canzone più “da cantautore” del disco, ma senza rinunciare a un senso di dinamismo interno.
Ecco poi la voce di Eugenio Cesaro all’interno di Emancipazione: un duetto vocale interessante, su un mid-tempo ragionato e ben amalgamato, a sottolineare più la vicinanza che le differenze.
Battiti irregolari per Il Mondo alla Rovescia, altra prova della vicinanza marcata alla lezione dei Radiohead.
Chiusura intimista con Solo Me Stesso, che scava in profondità con l’aiuto del pianoforte, scendendo in sotterranei e proponendo emozioni intense.
Esordio decisamente notevole per Leandro, che fa tutte le cose giuste: scrive testi intelligenti, sceglie le sonorità più adatte, sperimenta, annovera un featuring di livello ma non ci si appiattisce sopra. Da tenere d’occhio.