Il nuovo disco si chiama Cerco Casa Vista Marte e, a giudicare da un paio di tracce, si direbbe che i Piccoli Animali Senza Espressione siano riusciti alla fine a trovare una residenza con vista cosmica (qui la nostra recensione). Ecco la nostra intervista.

Qual è stata l’atmosfera che ha accompagnato la composizione di
“Cerco casa vista Marte” e in cosa si è distaccata (se si è distaccata)
dal vostro esordio?

Diciamo che il meccanismo era più oliato. Nel primo disco c’era più spazio per l’improvvisazione, andavamo un po’ a braccio, se così si può dire. Ora sapevamo cosa fare e la divisione dei compiti all’interno del gruppo ha funzionato meglio.
Mi sembra che nel disco ci siano tre direttrici fondamentali:
l’aspetto intimo di “Tredici”, le canzoni “polemiche” contro pratiche
contemporanee come “Instant Pharma” o “Life Coaching” e l’aspetto “spaziale” e fantascientifico. Poiché ritengo questo terzo il più sorprendente, vorrei capire da dove nasce questa vena “Star Trek” e quanto influisce sull’utilizzo del 3D Sound.

La vena “Star Trek” nasce, fondamentalmente, dalla passione per il cinema e per il cinema di fantascienza in particolare. La fantascienza, comunque, è un genere che si presta molto a letture metaforiche, sia di carattere intimo e personale, alla Blade Runner, per capirsi, che di critica e polemica nei confronti della contemporaneità, e qui basta fare i nomi di Orwell o Bradbury.

Quindi, insomma, da questo punto di vista anche le derive fantascientifiche, in fondo, sono in linea con le altre direttrici testuali dell’album. Per quanto riguarda il 3D sound, è indubbio che certe sonorità “spaziali”, “siderali”, come l’introduzione di Mission to Mars, ben si prestino alla spazializzazione tridimensionale.

Vi siete già rimproverati da soli per il fatto di aver dichiarato che
non avreste mai fatto una canzone sulla crisi e poi l’avete fatta…
Come nasce “Eurozero”?

Rimproverati no, diciamo che ci abbiamo riso un po’ su… e anzi, abbiamo reso il pezzo ancora più chiaro ed esplicito di com’era inizialmente. Se proprio dobbiamo contraddirci, ci siamo detti, facciamolo fino in fondo.

Il pezzo comunque è nato da un confronto interno al gruppo, dalla constatazione che la famosa “crisi”, proprio mentre stavamo componendo i pezzi nuovi, ci aveva investito tutti, in maniera anche pesante. E ci è venuto quasi naturale parlarne ed esorcizzare il momento difficile con una canzone.

Mi piacerebbe sapere anche se “Life coaching” nasce da qualche
esperienza diretta oppure no, visto che riguarda uno degli aspetti che personalmente ritengo più inquietanti della nostra contemporaneità…

Nessuno di noi si è mai rivolto a un Counselor, o a un Life Coach, se è questo che intendi con “esperienza diretta”. Ma ci siamo guardati intorno. E con i social network è facile imbattersi in amici, o amici di amici, dediti a certe “pratiche”.

E, siamo d’accordo con te, ci è sembrato un panorama inquietante. E per certi versi divertente, buffo, benché si tratti di un riso amarissimo. Così abbiamo deciso di scrivere Life Coaching, per scherzarci un po’ su con la tristezza nel cuore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi