E’ appena uscito Cerco casa vista Marte, secondo disco di PASE o Piccoli Animali Senza Espressione, la band fondata da Andrea Fusario (ex Virginiana Miller).
Il disco vanta dei “featuring” eccellenti, come Robin Guthrie dei Cocteau Twins, o come l’utilizzo del 3D sound, tutto sommato sorprendente visto il carattere “intimo” delle composizioni del gruppo.
Ma l’ascolto di Cerco casa vista Marte rivela come intimità e 3D sound possano andare d’accordo, soprattutto in brani che ci portano da soli ad affrontare spazi vasti, oppure per regalare qualche pennellata qui e là in canzoni dallo spirito pop.
L’andamento di Tredici, la prima canzone dell’album, è quello di un cantautorato pensoso, ma senza indugi eccessivi e senza rinunciare alla vivacità, sia per quanto riguarda i suoni, sia per il cantato.
Instant Pharma affronta i temi della medicina e delle preoccupazioni eccessive rispetto alla salute, mali tipici di questi tempi: il passo è però sempre leggero e veloce, con intensità ma senza pesare troppo addosso.
Mission to Mars cita apertamente un celebre film hollywoodiano e i panorami che presenta possono suonare piuttosto cinematografici, con il già citato 3D utilizzato per colorare una canzone dai ritmi morbidi e dalla malinconia appena affiorante.
Che l’introspezione non prescinda dall’osservazione della realtà è ribadito in un pezzo come Life coaching, dedicata con ironia e chitarre elettriche alle panzane del counseling, del coaching e idiozie simili.
Eurozero è una promessa infranta: avevano promesso che non avrebbero fatto mai una canzone sulla crisi, e invece eccoci qui. Il discorso è affrontato dall’interno, parlando in prima persona, con tastiere finali e con più tristezza che rabbia.
Il sonno e la veglia porta su piani maggiormente meditativi e su atmosfere vicine al dream pop, pur senza rinunciare a cambi di ritmo e a una struttura sonora molto solida.
Ninna Nanna per Rita contiene ciò che il titolo annuncia: non bisognerebbe mai fare ninne nanne, e questo è un punto fermo. Ma il modo con cui i PASE affrontano la questione, sottolineando le fragilità e confortando di fronte alle paure infantili (“Nessuno ti darà all’uomo nero/nessuno ti darà alla Befana”) merita l’impresa.
C’è molto più movimento ne L’amore ai tempi del Liceo, che affronta temi adolescenziali utilizzando ritmi incalzanti e tutti i significati della terribile frase “Resteremo amici”.
Con Teletrasporto si torna su piani fantascientifici e suoni altrettanto in tema. Il riferimento a Star Trek è manifesto, così come la volontà di costruire un brano morbido, riflessivo e fluido.
Chiude il discorso Sarà di nuovo estate, con l’intervento della chitarra e di “mirati ma decisivi interventi sull’arrangiamento”, per il brano forse più malinconico del disco.
Senza voler sfuggire ai luoghi comuni e senza grandi sforzi di fantasia, viene spontaneo definire il disco dei PASE un piccolo gioiello. Se poi vogliamo analizzare più in profondità, si deve sottolineare la cura del dettaglio, la pazienza nell’esplorare, la capacità di graduare gli ingredienti del disco, la voglia di lasciarsi guidare dalla canzone piuttosto che imporle il proprio volere.