Nuovo disco per i Luminal: Acqua azzurra, Totò Riina è un lavoro denso, provocatorio, con un’indiscutibile forza interna e con la capacità di grattare a sangue le cicatrici del Paese.
Professionale Italia parte con voci apparentemente casuali registrate durante numerosi viaggi sull’Intercity Napoli Centrale-Salerno, e campionate in un crescendo che si trasforma in una sorta di suk allucinato.
L’operaio della Fiat II: La vendetta, vivace ed elettrica, capace di scolpire oltre i luoghi comuni, introducendo panorami elettrici, tra punk, hardcore e tutto ciò che c’è oltre.
Discretamente estremista anche Greetings from Rossano Calabro (Cs), che mette a fuoco le scarse prospettive della provincia ricorrendo a sensazioni elettriche.
Altro ritratto devastante è quello di Anna e il caldo che ha, in cui all’interpretazione provocatoria di Alessandra Perna fa riscontro un drumming piuttosto fantasioso.
Si procede con Ammazza i tuoi idoli, che dopo un percorso di punk piuttosto regolare, si perde in una coda noise insistita.
La vera storia di René Guenon, pornoattore si converte a parodia horror, tra scenità, profanazioni (anche del nome dello scrittore esoterico francese) e sonorità da sigletta manga.
La tua ragazza è una puttana parte con un’intro minimalista voce e beat, che poi lascia spazio a una coda elettrica sempre più violenta e rovinosa.
Il “singolo” Onora il padre e la madre si dipana per trenta devastanti secondi di accelerazione fumante. I bambini sono a scuola, di nuovo breve e dal testo devastante, si muove su ritmi più moderati.
Si arriva quasi all’hard rock con Non riesco ad avere soddisfazione, intessuta su un riff elettrico semplice e ripetuto, per un effetto minimalista molto potente.
Correre nel buio cambia scenario e sembra quasi uscire dal disco di qualcun altro, con squarci di cantautorato e di rock dal sapore classico (con armonica a bocca!)
Al settimo cielo assomiglia a un autoritratto molto sincero e vivo (si potrebbe dire una sorta di Siamo solo noi 35 anni dopo, se nessuno si offende).
Odio gli idealisti torna a scavare in carne viva, solo che la carne è quella di un soldato durante l’assedio tedesco al ghetto di Varsavia nel ’44. Si chiude con la ninna nanna (più o meno) di C’è un solo modo di imparare.
I testi di gran parte del “talking punk” dei Luminal sono spesso oltre la provocazione e volutamente disturbanti (e disturbano molto, perciò colgono nel segno).
Al di là della provocazione pura, vanno sottolineate le invenzioni sonore che, pur non sempre azzeccate, forniscono un quadro molto vivace e di grande personalità.