Che freddo fa è il terzo singolo pubblicato da Martin Hesta, singolare cantautore milanese che ha rinunciato alla pazza folla prima per girare il mondo per scoprire “il lato agricolo della vita” (parole sue), poi per rintanarsi sull’Appennino piemontese-ligure, alla ricerca di pace, natura e ispirazione.

Ciao Martin, partiamo da un rilievo climatico: che tempo fa lassù sull’Appennino ligure? Perché la copertina del tuo nuovo singolo sembra arrivare dall’Alaska…

Ciao! Effettivamente la copertina viene da una foto dello scorso inverno, appena dopo una nevicata, era la foto che più mi ispirava sia come impatto visivo sia come significato e aderenza al titolo. Devo ammettere anche di aver pensato di aspettare a fare uscire il singolo in inverno pieno per questo motivo, ma l’obiettivo è fare canzoni senza tempo (si spera) quindi alla fine mi sono convinto.

Raccontaci qualcosa della genesi di Che freddo fa.

Che freddo fa è nata come tutte le mie canzoni suonando la chitarra acustica, ma se dal lato strumentale ho trovato in fretta le progressioni di accordi e la struttura/arrangiamento finale, dal punto di vista del testo invece il lavoro è stato un po’ più lungo, ho cambiato delle frasi alcune volte prima di trovare una quadra che mi trovasse soddisfatto a pieno. Ho dovuto fare un po’ di ricerca ma una volta trovate le immagini giuste è tornato tutto a fuoco e si è chiuso il cerchio.

martin hesta

È voluta o casuale l’assonanza con Ma che freddo fa, classicone anni ’60 di Nada?

Qui ammetto la mia ignoranza, sono andato a verificare di che canzone si trattasse, la conosco perché è un classico, ma non sapevo assolutamente si intitolasse così, quindi no, è assolutamente casuale!

Questo nuovo brano, rispetto ai due singoli precedenti, porta con sé qualche novità sonora: ce ne vuoi parlare?

Si è vero, la base rimane la solita ma in questo caso volevo fare qualcosa che fosse un po’ più “up-tempo” per così dire, i bpm sono aumentati. In più i ritornelli hanno una linea vocale precisa e i sintetizzatori aiutano ad aprire il tutto, cercando di creare un impatto al loro ingresso. In generale direi che la struttura sia più formato canzone, che per alcuni brani come questo è il metodo di scrittura migliore a mio parere.

Stai lavorando a un ep o un album oppure pensi di andare avanti un singolo alla volta?

Al momento andrò avanti a singoli. A essere onesto sto valutando se in questo periodo storico abbia ancora senso fare uscire un album, soprattutto per uno sconosciuto come me.

Sono affezionato agli album dei miei artisti preferiti, è vero, ma credo che il modo con cui le persone usufruiscono della musica sia radicalmente cambiato degli ultimi anni e questo va decisamente preso in considerazione. È una questione su cui sto ragionando.

Tu sei nato a Milano e hai girato il mondo: che cosa ti “regala” in più il tuo ritiro in Appennino, dal punto di vista musicale?

Principalmente ti direi il silenzio e lo spazio, sia fisico sia mentale. Le cose si muovono più lentamente che in città e questo aiuta la sensazione di viversele in maniera più autentica e profonda. Ho sempre molti lavori da fare ma quando mi ritaglio dei momenti per la musica credo di riuscire a concentrarmi di più. E utilizzare il tempo in maniera migliore.

Pagina Instagram Martin Hesta

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