MEI 2018: Zen Circus e tutti gli altri

Allestimento gastronomico per la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2018 del MEI: all’interno di Eataly a Milano, nella stessa collocazione del palco che, quando questo era il teatro Smeraldo, ospitò gente come Paolo Conte e Deep Purple. E ora vini e prosciutti, ma ok.

Alla presenza del padrone di casa Giordano Sangiorgi che spiega la manifestazione in pochi minuti, anche perché catechizzato adeguatamente dall’ufficio stampa (nella persona di Riccardo Vitanza) si celebra così la presentazione di una nuova edizione di quello che ormai da decenni è il punto di riferimento per l’indipendenza musicale, con tutte le forme e interpretazioni che nel corso degli anni si sono venute a manifestare.

“La musica che verrà” è al centro anche di questa edizione, secondo quanto dichiara Sangiorgi, che nell’arco della manifestazione premierà svariati artisti. L’evento si terrà come sempre a Faenza, dal 28 al 30 settembre, con una pluralità di occasioni e iniziative.

E se si sottolinea La serata dedicata al “Premio dei premi” , cioè al raduno dei festival dedicati ai cantautori scomparsi (“una serata di grandissima qualità che meriterebbe la prima serata di Raiuno”), meritano una citazione il duo Angelini-D’Erasmo e il loro spettacolo dedicato a Nick Drake e Mauro Ermanno Giovanardi, che sarà premiato per l’ultimo La mia generazione.

E dopo una sottolineatura del convegno per i 40 anni della legge Basaglia, ai quali sarà dedicata la giornata di domenica, ecco presentati subito dopo (forse cronologicamente non a caso) i protagonisti sia della conferenza stampa sia dell’edizione 2018: Ufo e Appino, in rappresentanza degli Zen Circus, quest’anno incoronati come artisti indipendenti dell’anno, con il Premio Pimi 2018 con una dedica (scritta da Federico Guglielmi) “per la loro carriera ventennale all’insegna della coerenza e della continua ricerca di qualità musicale e testuale all’interno del circuito indipendente”. Difficile non essere d’accordo.

E se sulle prime è evidente come Ufo parli molto più di Appino, i due si trovano d’accordo sull’idea della band di rompere, fin dall’inizio, gli schemi figli degli anni Novanta. Sangiorgi loda la forza propulsiva della band anche nei confronti degli artisti più giovani, Appino accetta ma ironizza (“Siamo venuti qui al “mercato”, il lato eroico decade davanti a un polpo con due patate”).

Poi spiega come lo scopo della band sia principalmente raccontare storie e creare una comunità, per coniugare la musica americana che ascoltavano e i cantautori tramandati dai vinili dei genitori.

Ci raccontanto di un tour in Australia, in cui i locali si esaltavano su canzoni in italiano, per esempio Figlio di puttana. E’ stato quasi naturale tornare a casa e chiamare il disco successivo Andate tutti affanculo (“ma per primi noi”, si scusa quasi Appino).

E se Sangiorgi spiega come il rap sia ancora soltanto episodico nella cultura del MEI perché “se nasci con una natura rock e cantautorale non ti puoi snaturare”, proprio a integrare l’edizione di quest’anno sono presentati il chitarrista Renato Caruso e, soprattutto, il rapper “gentile” Peligro.

Il programma del MEI è come al solito molto vasto: nella giornata di venerdì si segnala senza dubbio il festival Anatomia femminile, curato da Michele Monina, in omaggio alle cantautrici.

Sabato è la giornata clou, con la finale del MEI Superstage, il forum del giornalismo musicale, la Targa MEI Newsletter, la premiazione degli Zen Circus e dei Lacuna Coil (Premio Speciale MEI), nonché concerti delle due band, il Premio dei premi e molte altre iniziative.

Si chiude domenica con una giornata tutta basata alla celebrazione dei quarant’anni della legge Basaglia e con alcuni spettacoli a tema, compresa l’esibizione di Pierpaolo Capovilla, voce del Teatro degli Orrori, nello spettacolo Interiezioni.

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